È il sogno di ogni appassionato di archeologia: trovare un reperto capace di riscrivere la storia. Bruce Campbell, un 59enne installatore di antifurti in pensione che vive nel Canada occidentale, è riuscito nell’impresa grazie a un metal detector acquistato per soli 3mila dollari. A metà dicembre ha trovato una moneta inglese del sedicesimo secolo sepolta nel fango sulle rive di un fiume a un centinaio di metri da casa sua. Una scoperta che divide gli storici e che potrebbe portare alla luce una missione segreta condotta 435 anni fa da Francis Drake per ordine della regina Elisabetta I. Un'area ufficialmete esplorata solo due secoli dopo Come è possibile che uno scellino di 33 millimetri di diametro, coniato a Londra tra il 1551 e il 1553, possa creare scompiglio tra i ricercatori? Ebbene, ufficialmente la Columbia britannica, la zona dove vive il signor Campbell, fu esplorata solo a partire dal 1774. Secondo i documenti giunti sino a noi, a metà del sedicesimo secolo gli europei si erano spinti solo fino alla California, che si trova molto più a sud.
"Una missione segreta di 435 anni fa" La scoperta di Bruce Campbell riporta in voga una teoria che circola da una quindicina d’anni e che nel 2003 è stata esposta nel libro “Il viaggio segreto di Sir Francis Drake” di Samuel Bawlf. Secondo l’autore, nel 1579 il celebre corsaro si sarebbe spinto fino alla zona del Canada dove oggi sorge Vancouver per cercare un collegamento tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Atlantico. Non trovò nulla, ma lasciò delle monete ai nativi per mostrare a chi sarebbe arrivato più tardi che quelle terre erano britanniche. Altri due scellini sono stati infatti scoperti in quell’area nel 1930 e nel 1970. Al rientro a Londra, la regina Elisabetta I avrebbe però imposto a Drake e al suo equipaggio di mantenere il segreto sul loro viaggio per non incoraggiare l’espansione coloniale spagnola nella zona. Dibattito aperto I documenti relativi a quella spedizione sono bruciati in un incendio nella metà del Seicento e molti storici restano comunque scettici sulla teoria. La moneta potrebbe infatti essere finita lì anche secoli dopo essere stata coniata. “Non sono ne a favore né contro ma baso le mie conoscenze su due aspetti: gli scritti dell’epoca e le scoperte archeologiche – dice Grant Keddie del Museo reale della Columbia Britannica – Se a una scoperta non si affiancano dei documenti che la avvalorino, diventa una leggenda urbana”. Campbell: "Non potrò mai trovare qualcosa di più antico" Quel che è certo è che lo scellino trovato da Bruce Campbell è autentico. All’archeologo amatore questo basta e avanza: “Non c’è alcuna possibilità che io possa trovare qualcosa di più antico”, dice soddisfatto. FONTE E FOTO: http://www.rainews.it
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