I TESORI ITALIANI
Ma chi ha detto che bisogna spingersi così lontano, sulle orme dei corsari o verso grandi giacimenti? L’Italia offre tanti spunti di vacanza e non ha niente da invidiare alle mete esotiche: tra borghi, città d’arte e paesaggi sublimi riecheggiano leggende su antichi tesori, ricchi sovrani e mappe andate perdute.
Al nord d’Italia cercate in Piemonte. A Belveglio, in provincia di Asti, il Castello Belvedere cela un labirinto sotterraneo di grotte e gallerie… a cosa può servire, se non a custodire un forziere? In provincia di Torino, a Villar Perosa, c’è invece un vecchio masso con misteriosi disegni in calce, simili a una mappa per chissà quale tesoro. Nessuno è riuscito a decifrarla, ma molti sono convinti che la vallata sia una miniera d’oro.
In Friuli Venezia Giulia scoprirete i misteri di Aquileia, che nel 492 d.C. subì l’assedio delle truppe di Attila. La minaccia convinse la gente del posto ad abbandonare la città, ma non prima di aver sepolto le sue ricchezze in un grande pozzo che ancora oggi, dopo più di un millennio, aspetta di essere trovato.
Non è da meno la Lombardia: sotto il castello di Trezzo sull’Adda si nascondono i beni del Barbarossa, e altre meraviglie riempiono i castelli di Urgnano e Pandino. Pensate che sia tutta una bufala? Qualcuno ci ha creduto sul serio, e infatti per anni è stata attiva a Traviglio (BG) l’associazione “Anonima Tesori”.
Un bel concentrato di leggende circola più a sud, nelle Marche. Pare che Senigallia, nel medioevo, sia stata ricostruita da Sigismondo della Rovere a partire da un mattone d’oro massiccio tuttora disperso, per non parlare dei tesori del castello di Pergola, in provincia di Pesaro e Urbino, e del telaio d’oro che riposerebbe nelle viscere del monte San Cristoforo, presso Amandola, in provincia di Fermo.
Gaeta, nel Lazio, in provincia di Latina, è vicina a un promontorio con una misteriosa spaccatura nella roccia, in cui le onde producono suoni sinistri. Nella grotta, detta Pozzo del Diavolo, sarebbero nascoste anfore e altri oggetti preziosi.
Ma le leggende più pittoresche riguardano la Calabria e la Sicilia. A Cosenza, sul letto del fiume Busento, è sepolto il Re Alarico insieme a tutti i suoi averi, mentre nella vicina Longobuco, sotto una roccia detta “la Gnazzita”, troverebbe rifugio una gallina d’oro con tanto di pulcini preziosi.
Ad Agrigento resta da scoprire il tesoro di Falaride: si dice che molti cacciatori d’oro si siano già addentrati nelle viscere della terra, lungo un intricato labirinto, senza trovare nulla.
L’Italia e il mondo sembrano pieni di tesori che aspettano di essere scoperti. E il bello è che alla fine della gita, se non avrete trovato né oro né gioielli, potrete almeno raccontare un’avventura e avrete ammirato luoghi splendidi, che valgono da soli una vacanza.
Attenzione però: rispettate sempre le leggi locali, e verificate se quello che trovate può essere espatriato o importato in Italia senza incorrere in sanzioni economiche o penali! E in Italia ricordatevi che i patrimoni archeologico, artistico e naturali sono tutelati da leggi!
FONTE: Lorenzo Lovato - http://www.ilturista.info
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