Trovato anello con smeraldo


L'anello d'oro ha una pietra di smeraldo con un taglio rettangolare stimato a 10 carati. Si ritiene di essere dalla Nuestra Senora de Atocha, che affondò al largo della Florida Keys durante un uragano 1622. I subacquei di Mel Fisher hanno trovato l'anello Giovedi a circa 35 miglia da Key West.Il suo valore è stato stimato per un valore di
$ 500.000.

FONTE E FOTO: http://tesorisommersi.blogspot.com


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Coppia francese ristruttura la cantina e trova un tesoro


Coppia francese ristruttura la cantina e trova un tesoro
Sotto il pavimento c'era un vaso di terracotta con 34 monete d'oro pre Rivoluzione. Sono state valutate 100 mila euro
Decidono di ristrutturare la cantina di casa e trovano un tesoro. E' la fortunata vicenda di una giovane coppia francese di Millau, nella regione del Midi-Pirenei che, risistemando il pavimento dello scantinato, si è imbattuta in un piccolo vaso di terracotta contenente 34 monete d'oro anteriori alla Rivoluzione francese, valutate 100 mila euro. http://www.blogger.com/img/blank.gif



Secondo il quotidiano "Midi Libre", "il piccolo scrigno ricoperto di tegole" si trovava sotto 50 centimetri di terra e custodiva "34 monete d'oro coniate dal 1595 alla Rivoluzione, periodo in cui vennero sotterrate".
Il tesoro è stato trovato all'interno della cantina di un appartamento situato lungo la rue Droite, la più antica della città, risalente all'epoca romana. La moneta più preziosa tra quelle rinvenute è un doblone d'oro di Luigi XIII del 1640, praticamente intatto, con una punzonatura di Jean Varin considerato come "il maestro assoluto degli incisori di monete", all'epoca in Francia.

FONTE: http://tesorisommersi.blogspot.com

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Scoperta una cripta con un centinaio di mummie a Roccapelago





Donne, bambini, uomini ma anche larve e topi. Che il processo di mummificazione riscontrato nella cripta della chiesa di San Paolo sia stato del tutto casuale e spontaneo lo si vede anche da qui: non si sono conservati solo i corpi dei defunti ma anche quelli della fauna cadaverica, deceduta d'inedia o per i miasmi della decomposizione.
È un caso unico per l'Italia settentrionale e un ritrovamento eccezionale quello avvenuto tra il dicembre 2010 e marzo 2011 sotto il pavimento della Chiesa della Conversione di San Paolo Apostolo a Roccapelago, sull'Appennino modenese. Non si tratta, come accade di norma, della mummificazione volontaria di un gruppo sociale (monaci, beati o membri di famiglie illustri che siano) ma della conservazione naturale di un'intera comunità, consentita da particolari condizioni microclimatiche dell'ambiente, soggetto a scarsa umidità e intensa aerazione grazie alla presenza di due feritoie con sfiato all'esterno. Sono venuti alla luce circa 300 inumati tra adulti, anziani, infanti e settimini, presumibilmente l'intera collettività vissuta a Roccapelago tra il XVI e il XVIII secolo, quando l'ambiente fu probabilmente chiuso, sigillando per sempre una miniera di informazioni sulla vita quotidiana nel piccolo borgo.

Per leggere l'intero post e vedere tutte le immagini dettagliate seguite il link:
http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/pievepelago/scavi2008-2011.htm

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Trovate delle palle di cannone “esplosive”




Nel nord della Germania gli archeologi hanno scoperto due particolari proiettili del XVII secolo dotati di un complesso sistema di detonazione, che potrebbe aver fatto esplodere le bombe solo al raggiungimento dell’obiettivo.
Il loro ritrovamento indica che le palle di cannone esplosive vennero usate più a lungo di quanto si pensasse.
Grazie al duro lavoro e alla sua devozione per Dio, Christoph Bernhard von Galen (1606-1678) riuscì a raggiungere il rango di principe-vescovo. Soprannominato dai contemporanei “Bernd bombardatore”, era uno di quelli che usava la polvere da sparo per diffondere le parole di Gesù.
Ne sanno qualcosa gli olandesi, quando l’ira di questo cattolico di Münster, fanatico delle armi, si abbatté su di loro. Nel 1672, Galen li bombardò con dei mortai pesanti carichi di palle di ferro cave riempite di esplosivo dal peso di 70 kg. Qualcuna deve essere però caduta nel fossato, spegnendosi.


Quasi 350 anni dopo quel colpo mancato, la bomba inesplosa è venuta alla luce in un terreno paludoso della Frisia orientale, una regione costiera nel nord-ovest Germania. Gli archeologi l’hanno scoperta durante gli scavi presso il Dieler Schanze, una fortezza del 1580, vicino alla città di Diele.
“Contiene ancora circa sette chilogrammi di polvere da sparo, e c’è ancora la miccia”, spiega l’archeologo Andreas Hüser.
Un’altro identico proiettile era emerso a Dieler Schanze lo scorso anno. Ulteriori testimonianze della presenza dei soldati in questa fortezza sono costituite da pipe rotte, stivali e granate a mano arrugginite. Gli archeologi hanno anche trovato i resti di bombe esplose.
Hüser è certo che queste armi appartenessero all’arsenale di Galen. Il principe-vescovo una volta preso d’assalto la fortezza di Diele, attaccando i ribelli olandesi con un esercito di 25.000 uomini.
I primi tentativi di utilizzo di palle di cannone compaiono già nei documenti a partire dal 1326: ad essere sparati erano palle di piombo o ferro oppure palle in cuoio piene di schegge e frammenti metallici.
Persi nella storia

Ma la storia dei proiettili dotati di miccia che esplodevano dopo aver raggiunto i loro obiettivi è stata meno gloriosa e segnata da più false partenze, con molti dettagli persi nella storia.

Sembra che intorno al 1450, gli artigiani iniziarono a riempire “palle di ferro cave” con polvere da sparo. Molte volte, però, la tecnica falliva. I cannonieri prima dovevano raggiungere l’apertura del mortaio, accendere la miccia della bomba e poi sparare velocemente. Se si sbagliava il momento, il cannone intero sarebbe esploso in faccia col proiettile ancora in canna. Inoltre, spesso si sbagliava la traiettoria del proiettile, mentre a volte la miccia si staccava in volo.

Gli specialisti militari del tempo più volte sperimentavano in segreto. Ma la tecnologia necessaria per tali bombe rimaneva irraggiungibile e difficile da migliorare. Durante la guerra civile americana (1861-1865), le due parti ancora si sparavano l’un l’altra usando solide palle di ferro.

Granate sacre

Il vescovo Galen, il dottor Stranamore del cattolicesimo, potrebbe essere stato all’avanguardia nel suo tempo. I proiettili scoperti hanno un’apertura che contiene, oltre alla polvere da sparo, un paletto di legno inculcato fino al centro. Attaccata alla parte esterna della palla vi è una rete fatta di spesse corde che si collegano tutte alla miccia di legno. “La palla era anche rivestita con bitume e avvolta in un panno ruvido”, aggiunge Hüser.

L’ipotesi è che le miccie si accendessero da sole grazie al calore emanato al momento dello sparo nella canna, bruciando ancora in volo.http://www.blogger.com/img/blank.gif

Un’idea affascinante che gli scienziati stanno verificando con l’ausilio di analisi chimiche e immagini a raggi X.

Un vecchio ritratto di Galen, nel frattempo, sembra supportare la teoria di Hüser. Esso mostra il principe-vescovo con uno sguardo severo e abiti da chiesa scuri. Dietro di lui c’è un cielo pieno di proiettili di fuoco sparati in aria.

Quelli non sono le stelle di Betlemme, sono granate sante di Galen.

Fonte e Foto: http://ilfattostorico.com/

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