Spagna espelle nave Usa in cerca di tesori sul fondo

MADRID, SPAGNA – La Marina spagnola ha allontanato dalle acque territoriali del Paese una nave di proprieta’ di una societa’ americana battente bandiera panamense impegnata, secondo quanto hanno accertato dopo una ispezione a bordo le autorita’, nella ricerca di relitti nel Mediterraneo carichi di oggetti preziosi. ”La motovedetta ‘Infanta Cristina’ ha espulso dalle acque nazionali del Mare di Alboran (tra le coste mediterranee della Spagna e del Marocco) ndr) una nave commerciale sospettata di essere alla ricerca di relitti di imbarcazioni”, ha reso noto la Marina in un comunicato.


La Marina spagnola monitorava da ottobre le attivita’ della nave, e ritiene che fosse impegnata in attivita’ di ”esplorazione, indagine o localizzazione del patrimonio culturale sottomarino sul fondale continentale spagnolo”. Quest’anno, dopo una battaglia legale durata anni, la societa’ americana Odyssey ha restituito alla Spagna un tesoro recuperato da relitti che includeva oltre 500 mila oggetti d’argento e centinaia di oggetti d’oro. Un portavoce della Marina ha spiegato comunque che la Odyssey non e’ la proprietaria della nave espulsa ieri. Lo scorso febbraio due aerei carichi di oggetti preziosi per un valore di 500 milioni di dollari recuperati dalla fregata spagnola del diciannovesimo secolo Nuestra Senora de la Mercede sono giunti a Madrid dopo che la Spagna ha vinto una battaglia legale, durata cinque anni per il loro possesso, contro una azienda americana specializzata nella ricerca di tesori sepolti in mare.


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Trovato un anello d'oro vecchio di 400 anni




Un cacciatore di tesori ha scoperto un anello d'oro vecchio di 400 anni in campo di un contadino.Phillip Cramphorn ha scoperto anello ,che risale alla fine del 16 ° secolo o all'inizio del 17, durante l'utilizzo di un metal detector in un campo a sud di Leicester.L'anello è stato descritto dal British Museum come "post-medievale" e potrebbe valere centinaia di sterline. Egli ha detto: "L'ho tirato fuori e sembrava come un pezzo di rame, l'ho ripulito e poi ho capito che era oro Phill,ha detto: "E 'la cosa più preziosa che ho scavato è ho intenzione di metterlo in un'asta specialista vorrei condividere... il denaro con il contadino. " Nella sua valutazione, il signor Richardson ha dichiarato: "Si tratta di un post-medievale in oro e pietre preziose anulare è 21mm di diametro, del peso di 4,65 grammi, con una pietra rosa taglio rettangolare fissato con lamina d'oro..

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Alpinista trova un tesoro di pietre preziose provenienti dall'India sul Monte Bianco

Uno scalatore francese ha trovato sul Monte Bianco un tesoro dal valore di 250.000 € rimasto sepolto in un ghiacciaio per circa 50 anni, riferiscono i media locali. La scatola di latta con smeraldi, rubini e zaffiri è stata consegnata alla polizia. Capire come i gioielli siano finiti sulla montagna è stato facile: sul contenitore al cui interno si trovavano le pietre preziose era scritto "Made in India". Gli incidenti aerei di velivoli indiani avvennero presso il Monte Bianco nel 1950 e nel 1966. Ora le autorità francesi si sono messi in contatto con gli indiani per identificare l'ex proprietario delle pietre preziose.


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Una famiglia in Florida ha trovato più di $ 300,000 dollari in tesori



Una famiglia in Florida ha trovato più di $ 300,000 dollari di tesori d'oro al largo della costa della Florida . La famiglia che caccia tesori professionalmente attraverso la loro società Booty Salvage ,la loro più grande scoperta in passato è stato un piatto d'argento spagnolo al prezzo di $ 30.000 a $ 40.000. Si ritiene che le merci provenivano dal naufragio di un uragano nel 1715 che affondò 11 navi spagnole . Queens Jewels , la società che detiene i diritti di tuffarsi nella zona, vanta risultati di statue , monete e altri oggetti storici. " Quasi ogni giorno troviamo naufragio artefatti , palle di moschetto , ceramiche , " ha spiegato il co-fondatore Brent Brisben . " E 'veramente sorprendente . " Il mese scorso 51 monete d'oro del valore di $ 250.000 sono stati scoperti . In base al listato di carico delle navi , Brisben stima che solo 175 milioni dollari del valore di 600 milioni di dollari tesori sono stati trovati .

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MONTE SAN BIAGIO, MONETE E GIOIELLI NEI RIFUGI DI GUERRA. TROVATI DAL METAL DETECTOR DI DUE TURISTI

Un piccolo “tesoro” nelle grotte degli sfollati, tra i monti della Piana tornano gli echi della Grande guerra: dal cuore dei vecchi nascondigli spuntano vecchie gioie e denaro fuori corso. Autori della fortunosa scoperta, avvenuta nel fine settimana a Monte San Biagio, durante un’escursione, due turisti trentini appassionati di storia.


Accompagnata da un conoscente pratico dei luoghi, fedele metal detector alla mano, di buon mattino la coppia di forestieri è sopraggiunta in una zona isolata situata nella parte alta del paese, caratterizzata da caverne e insenature. Una delle tante aree che nel corso del secondo conflitto mondiale hanno ospitato, per periodi più o meno lunghi, i civili in fuga dai mitragliamenti a tappeto. Decine di persone datesi alla macchia e provenienti dai Comuni limitrofi, in particolar modo Fondi e Sperlonga. Gente che, oltre alla propria angoscia, portava con sé, in quei miseri rifugi di fortuna, frammenti di vita. Testimonianze che di tanto in tanto riaffiorano. Come l’altro giorno, quando, poco dopo essere entrati in una caverna, i “detectoristi” in trasferta si sono dapprima imbattuti in ciotole malandate e povere posate. Per poi rinvenire, abilmente celate per quasi settant’anni, monete ed una manciata di monili, tra cui qualche catenina. Roba di un valore intrinseco non certo elevato, oggi. Eppure, il personale tesoro di chi, nella furia della guerra, in quelle scatole di pietra sui monti aveva provato a mettere in salvo quel poco che rimaneva di averi ed oggetti di famiglia. FONTE E FOTO: http://www.h24notizie.com

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Prosegue l'operazione Nemo: ritrovati resti di nave medioevale al largo di San Lorenzo al Mare




Proseguiranno le ricerche sottomarine dei Carabinieri Subacquei che ora, scoperta la possibile zona di affondamento, utilizzeranno apparecchiature sofisticate come i metal detector subacquei per individuare la presenza dei resti di un relitto. Proseguono le indagini dei carabinieri nell’ambito dell’operazione NEMO contro il trafugamento di beni storico-culturali. Gli investigatori della Compagnia di Alassio e i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova avevano trovato, durante le perquisizioni a casa degli indagati, numerosi reperti di epoca medioevale, forse troppi per pensare ad una coincidenza o casualità. Da subito si è pensato che nelle acque liguri, imperiesi in particolare, oltre ai relitti di nave romana vi fosse anche un relitto di epoca medioevale. L’ipotesi è stata poi confermata da alcune foto ritrovate dagli inquirenti che ritraevano degli indagati mentre risalivano dalle profondità con piatti medioevali tra le mani. Gli operatori del Centro Carabinieri Subacquei che hanno supportato tutta l’operazione, e svolto le ricerche sottomarine, sono riusciti a decifrare alcuni punti GPS memorizzati nelle apparecchiature elettroniche sequestrate e confrontandoli con altri punti presenti su carte nautiche rinvenute, hanno identificato un’area di fronte a San Lorenzo da cui potevano provenire i reperti di epoca medioevale. Le ricerche hanno subito dato esito positivo: i sommozzatori dei carabinieri hanno individuato 1 miglio al largo di San Lorenzo un’ancora mai censita, appartenente ad un vascello post-medioevale in navigazione tra gli anni 1400-1600, come ipotizzato da personale della Soprintendenza di Genova che ha visionato il manufatto. Ovviamente i secoli trascorsi nelle profondità marine hanno modificato l’aspetto dell’ancora che è totalmente ricoperta da vistose concrezioni che la mimetizzano con gli scogli e fondale circostante. Nelle vicinanze sono state rinvenute numerose buche che fanno presumere un’attività di scavo dei tombaroli del mare che forse non avevano notato l’ancora o l’avevano momentaneamente “risparmiata”. Proseguiranno le ricerche sottomarine dei Carabinieri Subacquei che ora, scoperta la possibile zona di affondamento, utilizzeranno apparecchiature sofisticate come i metal detector subacquei per individuare la presenza dei resti di un relitto. Proseguiranno anche le indagini della Compagnia Carabinieri di Alassio, del Nucleo TPC per individuare nuovi siti archeologici sottomarini depredati dai “tombaroli del mare”.

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Dai gioielli alle dentiere, quel tesoro sotto la sabbia

Ogni anno ritrovati beni per 5 milioni Boom di cercatori con metal detector...
Segnaliamo un bellissimo articolo scritto da Andrea Rinaldi sul Corriere di Bologna.



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Trovata una tazza d'oro del 1700 a.C.



La tazza d’oro dell’antica età del Bronzo (XVIII-XVII a.C.) rinvenuta a Montecchio Emilia, nel Reggiano. Pesa circa mezzo chilo, è alta poco più di 12 cm, è spessa un millimetro e mezzo ed è in oro quasi purissimo. La tazza rinvenuta in marzo a Montecchio Emilia (RE) è un reperto straordinario che risale all’antica età del Bronzo (cioè a un periodo compreso tra i 3800 e i 3700 anni fa) e non ha confronti in Italia (e pochissimi nel mondo). Esposta nell’ampia sezione del Museo Archeologico Nazionale di Parma dedicata alla Preistoria e Protostoria del territorio emiliano, è subito diventata la beniamina del pubblico. Al di là della straordinaria preziosità del reperto, la tazza d’oro di Montecchio Emilia è un oggetto destinato a cambiare radicalmente alcune idee consolidate sui commerci e sugli scambi nell’Europa di quasi quattro millenni fa. Parzialmente rotta da arature o lavori agricoli recenti (era a soli 60 cm di profondità), era già schiacciata in antico: un danno forse intenzionale, probabilmente legato a uno specifico rituale. Nessuna tomba, struttura o cassetta di lastre conteneva il reperto, sepolto isolato in una semplice buca di nuda terra. La straordinaria scoperta è avvenuta a marzo dell'anno scorso durante i lavori nelle cave di inerti “Spalletti” del Gruppo C.C.P.L., ai limiti settentrionali del comune di Montecchio Emilia. Un’area che da tempo sta restituendo testimonianze archeologiche di ampia datazione, dai resti sporadici del Neolitico Finale e dell’età del Rame (IV-III millennio a.C.) alle urne cinerarie dell’età del Bronzo media-recente (XIV-XIII a.C.), forse collegate a una terramara individuata poco più a sud, fino ai più cospicui materiali di epoca etrusca (sepolture) e romana (resti insediativi e funerari). È in questo quadro che gli archeologi hanno trovato, completamente isolata, questa strepitosa tazza d’oro databile (in virtù della specifica tipologia) all’antica età del Bronzo cioè a un periodo compreso tra il XVIII e il XVII secolo a.C. La tazza, che rappresenta certamente una deposizione votiva, è deformata e lacunosa ma interamente leggibile. Il suo ritrovamento lega idealmente il territorio di Montecchio Emilia agli henges del Regno Unito e ai recinti del Nord Reno-Westfalia, le zone da cui provengono i pochi confronti esistenti. Esemplari simili sono stati infatti trovati solo a Fritzdorf e Gölenkamp (Germania), a Rillaton e a Ringlemere (Gran Bretagna), quest’ultimo al centro di un henge, con due vasi d’argento provenienti da tumuli bretoni, a Eschenz (Svizzera) e nel tumulo di Saint Adrien, in Bretagna (quest'ultimo però è in argento). Un motivo in più per visitare il Museo Archeologico che ospita anche, fino al 29 dicembre prossimo, la mostra "Storie della prima Parma. Etruschi, Galli, Romani: le origini della città alla luce delle nuove scoperte archeologiche" che ripercorre il processo di formazione della città, dall'età del Ferro alla piena romanizzazione, esponendo i reperti inediti e spesso strepitosi rinvenuti negli scavi degli ultimi anni.

Fonte e Foto: http://www.mybestcv.co.il

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Tesoro trovato sul fondo dell'Atlantico

La società Odyssey ha scoperto un tesoro in una nave che giace sul fondo dell'Atlantico, al largo dell'Irlanda. Si tratta principalmente di lingotti d'argento. Sulla base del prezzo corrente dell'argento, il valore del bottino recuperato ammonterebbe a 40 milioni di dollari (37,5 milioni di franchi). La nave è un cargo britannico affondato nel febbraio 1941 dopo essere stato silurato da un sottomarino tedesco durante la navigazione da Calcutta a Londra. I lingotti sono stati depositati in un luogo sicuro in Gran Bretagna. La società Odyssey aveva già recuperato parte dei lingotti (che pesano 43 tonnellate) nel 2012, portando a 2.792 il numero dei pezzi salvati (99% del carico). "Le operazioni di ricerca sono state complesse, ulteriormente complicate dalla struttura stretta del carico e dalla profondità delle operazioni di ricerca, ha dichiarato Greg Stemm, CEO di Odyssey. Una nuova spedizione è in corso per il carico del piroscafo britannico SS Mantola, che affondò nel 191: la nave che trasportava venti tonnellate di soldi assicurati per i rischi di guerra.

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Forti piogge fanno emergere un tesoro, 63 monete d’oro

Le piogge che si sono abbattute sull’Iraq nei giorni scorsi per un’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito tutto il Medio Oriente hanno portato in superficie 63 monete d’oro risalenti all’epoca Sassanide (226 a.C.-651 d.C.), una sessantina di chilometri a sud di Baghdad. Lo ha reso noto il ministero del Turismo e dei Beni culturali, sottolineando che il ‘tesoro’, trovato da alcuni residenti, e’ stato consegnato al Museo Nazionale. Le monete sono state scoperte dopo che l’acqua aveva eroso il terreno nel sito di Aziziya, nella provincia di Wassit, conosciuto ma non ancora esplorato con una campagna organizzata di scavi. Hakim Abdul Zahra, portavoce del ministero, ha precisato che su un lato le monete riportano l’effige di un re sassanide che si ritiene essere Shapur II, vissuto tra il 309 e il 379 d.C. Sull’altro lato e’ raffigurata una fiamma.


”Il sito dove e’ avvenuta la scoperta – ha aggiunto Abdul Zahra – e’ uno dei circa 12.000 sparsi per l’Iraq che sono stati scoperti in varie epoche ma dove non sono mai avvenuti scavi per diverse ragioni, comprese la mancanza di fondi e di esperti”. Un portavoce del Museo Nazionale, Abbas Al Quraishy, ha sottolineato che ”le monete sono in ottimo stato e riportano iscrizioni molto chiare”. ”Il territorio dell’Iraq, considerato la culla delle antiche civilta’ – ha affermato Quraishy -, abbonda di tesori archeologici e questa nuova scoperta e’ parte di questa eredita’ dell’umanita’ che abbiamo il dovere di salvaguardare”.

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Trovato un anello d'oro vecchio di 400 anni

Un cacciatore di tesori ha scoperto un anello d'oro vecchio di 400 anni in campo di un contadino.Phillip Cramphorn ha scoperto anello ,che risale alla fine del 16 ° secolo o all'inizio del 17, durante l'utilizzo di un metal detector in un campo a sud di Leicester.L'anello è stato descritto dal British Museum come "post-medievale" e potrebbe valere centinaia di sterline.


Egli ha detto: "L'ho tirato fuori e sembrava come un pezzo di rame, l'ho ripulito e poi ho capito che era oro Phill,ha detto: "E 'la cosa più preziosa che ho scavato è ho intenzione di metterlo in un'asta specialista vorrei condividere... il denaro con il contadino. " Nella sua valutazione, il signor Richardson ha dichiarato: "Si tratta di un post-medievale in oro e pietre preziose anulare è 21mm di diametro, del peso di 4,65 grammi, con una pietra rosa taglio rettangolare fissato con lamina d'oro.

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Piastrina della Seconda Guerra Mondiale restituita al soldato dopo 70anni



„Straordinario ritrovamento bellico nelle campagne di Firenze: l'Associazione Space Metaldetector restituisce alla storia e al suo legittimo proprietario la piastrina militare di un soldato americano di stanza in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale“ straordinario ritrovamento bellico a firenze grazie all'attività dell'associazione space metaldetector „L'Associazione Space Metaldetector di Firenze, attiva nella ricerca di oggetti di rilevanza storico-culturale con l'ausilio di strumenti cercametalli, ha messo a segno un ritrovamento straordinario. In località Mosciano, nel comune di Scandicci (Firenze), esattamente alle coordinate Lat.43.731126° Lon.11.160990° elev. 184m, è stata rinvenuta una piastrina militare del tipo in dotazione ai militari statunitensi durante la Seconda Guerra Mondiale. L'eccezionale stato di conservazione dell'oggetto ha permesso di leggere l'incisione del codice identificativo e di risalire al soldato americano a cui era appartenuta. Attraverso gli US National Military Archives è stato possibile rintracciare la città di residenza del militare e, attraverso la locale chiesa battista, il militare stesso. Il proprietario della 'Dog Tag', come in gergo militare venivano chiamate le piastrine di identificazione, è un militare del 337° Battaglione Genieri da Combattimento, facente parte della 5ª Armata Americana, di stanza in Italia nel 1944. Tra i compiti dei Genieri da Combattimento, quello di raccogliere ed eliminare dalle strade le insidiose mine Teller e Box e la costruzione di ponti Bailey a sostituzione di quelli distrutti dai bombardamenti: una missione itinerante che ha portato il soldato e il suo battaglione ad attraversare l'Italia da Salerno a Milano. La piastrina farà presto ritorno negli Stati Uniti a Laceyville, la cittadina della Pennsylvania dove risiede il soldato in congedo.“
„L'associazione Space Metal Detector di Firenze nasce con l'intento di promuovere iniziative di natura culturale e ricreativa, valorizzare il territorio attraverso lo studio degli episodi storici di cui è stato scenario e procedere a "bonifica ecologica" dei residui metallici di natura bellica. L'associazione, in attesa di riconoscimento, non ha scopo di lucro e si è sempre adoperata per risalire ai legittimi proprietari degli oggetti personali ritrovati, riuscendo a scoprire, talvolta, le storie intense che gli oggetti del passato sono capaci di veicolare.“ FONTE E FOTO: http://www.firenzetoday.it

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Cerca monete con il metal detector e trova un proiettile di guerra



Stava usando un metal detector per cercare monetine nel parco della Versilia, ma ha trovato un residuato bellico, per precisione la spoletta di un proiettile d'artiglieria. E' successo ieri pomeriggio (26 marzo) a Marina di Pietrasanta. L'uomo ha subito chiamato i carabinieri, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area e hanno fatto intervenire gli artificieri. Stamani il residuato bellico è stato prelevato ed è stato fatto brillare in una cava. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio di ieri, quando i carabinieri della stazione di Marina di Pietrasanta e del nucleo operativo della compagnia di Viareggio sono intervenuti nella pineta del parco perchè era stata segnalata la presenza di un oggetto metallico sotterrato vicino ad un albero. FONTE: http://www.luccaindiretta.it

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CC trovano proiettili nascosti grazie ad un metal detector

Un giovane di Grottaglie è stato tratto in arresto dai Carabinieri di Grottaglie, in collaborazione con i colleghi di Villa Castelli e supportati dal Nucleo Cinofili di Modugno. L'accusa nei suoi confronti è di ricettazione e detenzione di munizionamento. Sono stati controllati il domicilio (a Villa castelli) e la residenza (a Grottaglie) del giovane. Nella prima, grazie all'uso di un metal detector, all'interno di un pozzetto di laterizi in cemento celato da arbusti, in due buste di cellophane vi era un serbatoio per pistola cal. 7,65, nr. 13 proiettili stesso calibro e nr. 25 munizioni cal. 9x21. Il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre il giovane è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua residenza.


FONTE E FOTO: http://www.canale7.tv


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Una Rock Band con un nome abbastanza famigliare...

Spesso cercando notizie dal mondo riguardanti il nostro hobby ci imbattiamo in singolari scoperte, questo giro abbiamo beccato una rock band chiamata Metal Detector (per chi è un appassionato del genere consigliamo l'asconto dato che sono molto bravi). Formazione genovese all’attivo da ormai sei anni, quella dei Metal Detector è una band che (come già probabilmente qualcuno potrà aver intuito dall’opinabile scelta del monicker) affonda le proprie radici, ispirazioni e fede in tutto quel calderone speed-heavy-thrash che fu dei gloriosi anni’80. Con “Metal Demon”, primo vero album dopo l’uscita del mini-cd “West Of Heaven” del 2007, i nostri dimostrano quanto le nostre idee qui sopra esposte si rivelino corrette proponendoci nulla di diverso da quanto già citato.


Tralasciando una produzione non esattamente all’altezza, caratterizzata dalle tipiche chitarre “rasoio” del genere, i quaranta minuti del disco scorrono senza grossi intoppi, ma purtroppo anche senza far rizzare quasi mai l’orecchio dell’ascoltatore; unica eccezione a mio parer degna di menzione è la conclusiva “Blind Messiah”, con la partecipazione di Fabio Cuomo (dagli Eremite) al piano, davvero un brano interessante. Possiamo riassumere quindi le criticità di questa uscita sicuramente nella “banalità” della proposta, ma che essendo comunque la prima si spera abbia una rapida evoluzione, e in un lavoro in studio che necessariamente la prossima volta andrà affrontato con una preparazione molto più precisa (attenzione inoltre alla pronuncia del cantato).

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Rara moneta di un imperatore romano trovata con il metal detector in un campo

Un uomo con un metal detector ha dissotterrato una rarissima moneta romana, che reca il volto di un misterioso imperatore che "governò" l´Inghilterra per soli pochi giorni. Brian Malin ha scoperto la moneta di bronzo con l´immagine dell´Imperatore Domiziano in un campo nell´Oxdfordshire. E´ solo la seconda moneta esistente con l´immagine dell´auto-proclamatosi sovrano d´Inghilterra e Francia nel 271d.C.


Una moneta simile è stata trovata in Francia circa 100 anni fa ma fino ad ora la sua unicità era stata intesa nel senso che sia il regno dell´imperatore Domiziano che la moneta fossero un falso.
Ora gli storici si devono ricredere, in quanto la scoperta inglese conferma che anche la scoperta francese era genuina, e che Domiziano esistette. Ritengono che fosse un comandante della legione romana, estromesso per tradimento per avere osato proclamarsi imperatore e far coniare le monete. Malin ha trovato la moneta nel campo lo scorso aprile, 10 miglia a sud est di Oxford. La moneta si trovava in un gruppo di altre 5, 000 monete riunite insieme, tutte recanti il volto di imperatori, ciò offrendo una ricchissima cronologia per gli archeologi. Malin ha consegnato le sue scoperte al Museo di Ashmolean di Oxford, che le ha trasferite al British Museum, dove gli esperti hanno iniziato la separazione delle monete. Le datazioni spaziano dal 250 d.C. al 275 circa d.C., comprendendo cinque imperatori in un periodo di grande sconvolgimento per l´Impero Romano. Richard Abdy, curatore della sezione monete romane al British Museum ha dichiarato: "Quando abbiamo iniziato la selezione, abbiamo trovato centinaia di monete recanti il volto dello stesso imperatore. "L´Impero romano iniziava a vacillare. Domiziano, a quanto sembra, regnò nel 271 d.C., fu il penultimo imperatore e abbiamo trovato questa sola moneta con la sua effigie. "Esistono riferimenti a Domiziano in due testi antichi, ma lo descrivono come un ufficiale che era stato punito per tradimento." Domiziano probabilmente governò l´Inghilterra per pochi giorni, il che spiegherebbe perché esistano così poche monete con il suo volto. I regnanti normalmente richiedevano il conio di monete con la loro immagine, per proclamare il loro potere. FONTE: http://www.antikitera.net

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Con il Metal Detector scopre casualmente un sito sepolcrale vichingo in Cumbria

Un sito sepolcrale vichingo, che ha conservato i corpi indisturbati per circa 1, 000 anni - e che ha rivelato agli archeologi il corredo classico funerario della Saga nordica, con tanto di spade, gioielleria, e materiali per creare il fuoco è stato ritrovato in Cumbria, riscoperto casualmente con un metal detector. Il sito, che contiene il primo seppellimento formale di corpi mai scoperto in Inghilterra si ritiene datarsi al X secolo, quando i Vichinghi erano già stati cristianizzati, ma evidentemente mantenevano ancora legami con la precedente cultura.
I dettagli del ritrovamento di Cumwhitton, che ha causato eccitazione internazionale, saranno annunciati oggi.


I corpi di quattro uomini e due donne sono state seppelliti secondo l´allineamento cristiano est-ovest, ma con tutti i beni funerari di cui avrebbero potuto avere necessità nella loro oltretomba pagano; le donne avevano ricchi monili, cinture riccamente ornate ed un braccialetto di giaietto, un materiale prezioso come oro. Gli uomini avevano le loro armi ed uno portava speroni, una sorta di pelliccia e quel che potrebbe essere stato un corno per bere nei festeggiamenti che forse sperava di ritrovare anche nella vita dopo la morte. Dovevano essere di individui ricchi e potenti, ma non si riuscirà probabilmente a determinare mai le cause delle loro morti, e se fossero imparentati; il suolo sabbioso e acido ha completamente dissolto i loro corpi. Sir Neil Cossons, direttore dell´English Heritage, che si è recato sul luogo per supportare l´ente di ricerca Oxford Archaeology, dopo la scoperta casuale da parte di un appassionato di metal detector, ha descritto la scoperta come "incredibile". Peter Adams, l´autore della scoperta, aveva già trovato quattro monili di rame lo scorso marzo, anch´essi significativi per un´area che non registra resti vichinghi, usando il suo metal detector su un terreno di campagna, previa autorizzazione del proprietario. Adams ha immediatamente riferito la sua scoperta al Portable Antiquity Scheme, un ente che incoraggia i ricercatori dilettanti a riferire le scoperte archeologiche. I Vichinghi erano seppelliti entro 10 metri l´uno dall´altro. Negli anni´40 ad Ingleby nel Derbyshire fu trovato un sito funerario, ma conteneva ceneri bruciate in vasi di terracotta, con pochi reperti. Il solo altro gruppo di corpi si trovava nel cimitero di un campo di battaglia presso Repton. I seppellimenti in Cumbria sono completamente differenti. Non si trattava dei pirati dalle lunghe navi della leggenda, ma di una comunità pacifica, ricca e stanziale. Sir Neil ha aggiunto che la scoperta offre una rara evidenza dei Vichinghi come popolo stanziale, ormai integrato nella vita inglese. Rachel Newman, di Oxford Archaeology North, ha dichiarato: "Sapevamo che i monili trovati dal signor Adams, provenivano da un sito funerario di una donna dell´era Vichinga, il che era di per sé emozionante e di grande importanza... ma non osavamo sperare di trovare altri cinque sepolcri completi con simili reperti." Alcuni dei reperti, saranno in esposizione oggi al Tullie House Museum di Carlisle. FONTE: http://www.antikitera.net

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Battaglia per salvare i campi di battaglia dall´invasione dei metal detector

Vi sono siti che hanno fatto da testimone ad alcuni dei momenti cruciali nella storia inglese, dove sono state vinte e perdute le guerre delle Due Rose, dove i Cavalieri hanno combattuto per il futuro politico della nazione e dove Enrico V ha per la prima volta dato prova della sua abilità militare. I più famosi campi di battaglia inglesi, con nomi evocativi come Bosworth Field, Culloden and Hastings, costituiscono molta parte del quadro storico della nazione, al pari di siti come Stonehenge e la Torre di Londra.


Ma molti di essi sono attualmente minacciati, secondo gli archeologi, da una nuova tendenza diffusa un po´ in tutto il mondo: i metal detector. L´invasione dei cacciatori di tesori sta diventando un problema che affligge in primo luogo l´archeologia. Almeno 10 importanti campi di battaglia sono stati danneggiati da missioni di ricerca mediante metal detector, con la conseguente rimozione non registrata di migliaia di oggetti. Essi includono il più grande campo di battaglia inglese del medioevo (Towton, 1461), il campo di battaglia della vittoria di Edoardo IV nella Guerra delle Rose a Tewkesbury (1471), il sito della Guerra Civile di Newark e Newbury, e la prima grande battaglia di Enrico V (Shrewsbury in 1403).
La più grande operazione di metal-detecting condotta su un campo di battaglia inglese ha avuto luogo nel week-end del 13 settembre al sito della Guerra Civile inglese di Marston Moor nello Yorkshire. Almeno 300 persone armate di metal detector hanno scoperto molti oggetti, incluse dozzine, probabilmente centinaia, di proiettili di piombo ed altri oggetti risalenti alla battaglia, come anche la parte superiore di metallo di una custodia per polvere da sparo, proiettili, parti di pistole, mostrine ed altri elementi dell´abbigliamento dei soldati. Insieme ad essi anche una dozzina di monete in circolazione al tempo della battaglia. Il problema è che non esiste una strategia coordinata per tentare di assicurare che le scoperte effettuate nei campi di battaglia siano adeguatamente documentate e registrate. L´operazione di Marston Moor era, infatti, perfettamente legale, essendosi venuta a svolgere su una terra privata che solo recentemente è stata riconosciuta come parte del campo di battaglia. Ma gli archeologi inglesi sono su tutte le furie: "Quel che è accaduto a Marston Moor non ha scuse" ha dichiarato Glenn Foard del Fondo archeologico per i Campi di Battaglia. "La ricerca mediante metal detector in questo genere di importanti siti storici nazionale distrugge prove archeologiche, fondamentali per comprendere come le battaglie siano state esattamente combattute." Dopo l´episodio di Marston Moor, il Governo ha chiesto alla Camera dei Lord un atto di protezione che potrebbe essere introdotto per operazioni di metal-detecting non controllate su campi di battaglia. Il Governo ha infatti riconosciuto di non avere poteri per proteggere i campi di battaglia storici. I campi di battaglia sono sempre stati la Cenerentola nella tutela del territorio e dei beni storici e culturali inglesi. La Gran Bretagna ha circa 270 campi di battaglia conosciuti, di cui 220 in Inghilterra, almeno 40 in Scozia e circa 10 in Galles. Solo l´Inghilterra ha un registro ufficiale dei Campi di Battaglia compilata dall´Istituto English Heritage. Gli archeologi stimano che una completa, sistematica indagine di un campione ragionevole dei campi di battaglia, ovvero i sei siti tra il X ed il XVII secolo, potrebbe costare attorno alle 300, 000 sterline. I siti che meriterebbero un´indagine archeologica adeguata dovrebbero riferirsi alla grande vittoria Vichinga a Maldon, Essex (991 d.C.), alla Battaglia di Hastings, Sussex (1066), alla sconfitta degli Scozzesi nella Battaglia di Standard a Northallerton, Yorkshire (1138), alla battaglia della Guerra delle due Rose a Blore Heath, Staffordshire (1459) e Bosworth Field, Leicestershire (1485) e alla sconfitta della ribellione di Monmouth a Sedgemoor, Somerset (1685). FONTE: antikitera.net

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