Viaggi a caccia di tesori nascosti, perduti o sommersi


I TESORI ITALIANI

Ma chi ha detto che bisogna spingersi così lontano, sulle orme dei corsari o verso grandi giacimenti? L’Italia offre tanti spunti di vacanza e non ha niente da invidiare alle mete esotiche: tra borghi, città d’arte e paesaggi sublimi riecheggiano leggende su antichi tesori, ricchi sovrani e mappe andate perdute.

Al nord d’Italia cercate in Piemonte. A Belveglio, in provincia di Asti, il Castello Belvedere cela un labirinto sotterraneo di grotte e gallerie… a cosa può servire, se non a custodire un forziere? In provincia di Torino, a Villar Perosa, c’è invece un vecchio masso con misteriosi disegni in calce, simili a una mappa per chissà quale tesoro. Nessuno è riuscito a decifrarla, ma molti sono convinti che la vallata sia una miniera d’oro.


In Friuli Venezia Giulia scoprirete i misteri di Aquileia, che nel 492 d.C. subì l’assedio delle truppe di Attila. La minaccia convinse la gente del posto ad abbandonare la città, ma non prima di aver sepolto le sue ricchezze in un grande pozzo che ancora oggi, dopo più di un millennio, aspetta di essere trovato.
Non è da meno la Lombardia: sotto il castello di Trezzo sull’Adda si nascondono i beni del Barbarossa, e altre meraviglie riempiono i castelli di Urgnano e Pandino. Pensate che sia tutta una bufala? Qualcuno ci ha creduto sul serio, e infatti per anni è stata attiva a Traviglio (BG) l’associazione “Anonima Tesori”.
Un bel concentrato di leggende circola più a sud, nelle Marche. Pare che Senigallia, nel medioevo, sia stata ricostruita da Sigismondo della Rovere a partire da un mattone d’oro massiccio tuttora disperso, per non parlare dei tesori del castello di Pergola, in provincia di Pesaro e Urbino, e del telaio d’oro che riposerebbe nelle viscere del monte San Cristoforo, presso Amandola, in provincia di Fermo.

Gaeta, nel Lazio, in provincia di Latina, è vicina a un promontorio con una misteriosa spaccatura nella roccia, in cui le onde producono suoni sinistri. Nella grotta, detta Pozzo del Diavolo, sarebbero nascoste anfore e altri oggetti preziosi.
Ma le leggende più pittoresche riguardano la Calabria e la Sicilia. A Cosenza, sul letto del fiume Busento, è sepolto il Re Alarico insieme a tutti i suoi averi, mentre nella vicina Longobuco, sotto una roccia detta “la Gnazzita”, troverebbe rifugio una gallina d’oro con tanto di pulcini preziosi.
Ad Agrigento resta da scoprire il tesoro di Falaride: si dice che molti cacciatori d’oro si siano già addentrati nelle viscere della terra, lungo un intricato labirinto, senza trovare nulla.
L’Italia e il mondo sembrano pieni di tesori che aspettano di essere scoperti. E il bello è che alla fine della gita, se non avrete trovato né oro né gioielli, potrete almeno raccontare un’avventura e avrete ammirato luoghi splendidi, che valgono da soli una vacanza.
Attenzione però: rispettate sempre le leggi locali, e verificate se quello che trovate può essere espatriato o importato in Italia senza incorrere in sanzioni economiche o penali! E in Italia ricordatevi che i patrimoni archeologico, artistico e naturali sono tutelati da leggi!

FONTE: Lorenzo Lovato - http://www.ilturista.info

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SEICENTOMILA MONETE D'ORO DI UN TESORO DI UNA NAVE AFFONDATA RITORNANO IN SPAGNA D'ORO


Il tesoro del galeone spagnolo Nuestra Senora de las Mercedes, affondato da navi da guerra britanniche nel 1804, è tornato in Spagna a bordo di due aerei militari. Le 594mila monete d'argento per circa 17 tonnellate e gli altri oggetti preziosi sono stati ritrovati nel 2007 al largo delle coste del Portogallo dalla società statunitense Odyssey Marine Exploration di Tampa. Una lunga battaglia legale ha deciso del loro destino. Il valore delle monete è di circa 500 milioni di dollari.

FONTE E FOTO: http://www.antikitera.net

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sotto il Quirinale c'e' una miniera d'oro


"L'area sotto il Quirinale e' una miniera d'oro. Credo certamente che abbiamo a che fare con un luogo sacro, forse il tempio di Quirino". L'archeologo Louis Godart, Consigliere del presidente della Repubblica per la tutela del patrimonio artistico, intervistato dall'ADNKRONOS, non nasconde la sua emozione, e le sue speranze, all'indomani dell'annuncio del ritrovamento dei resti di una scultura di eta' romana in un cunicolo che corre sotto la superficie dei giardini del Quirinale.
Il riferimento di Godart al tempio di Qurino apre una nuova prospettiva: il colle del Quirinale prende nome appunto dal dio Quirino, venerato gia' dalle tribu' sabine che in epoca arcaica abitavano il colle. Nel 290 avanti Cristo il console Lucio Papirio Cursore edifico' nell'area un Tempio dedicato al dio, probabilmente fondandolo su un tempio piu' antico dello stesso culto. Generalmente si ritiene che il tempio in questione si trovasse all'incrocio tra le attuali via del Quirnale e via delle Quattro Fontane, sul lato verso piazza Barberini.
Intanto, per Godart si e' realizzato il sogno di ogni archeologo: "scoprire all'improvviso di avere un sito archeologico sotto ai piedi". Godart non ha dubbi: "Vale la pena di proseguire l'indagine, a un metro e mezzo da dove abbiamo ritrovato la statua abbiamo visto imponenti blocchi di travertino, poi vi e' un'area aperta. Tutto il colle e' da indagare. Possiamo dire che i giardini del Quirinale, voluti dai papi, hanno salvato l'area archeologica sottostante"

FOTO: http://www.romatreproject.com
FONTE: http://www.liberoquotidiano.it

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SCOPERTI I LUOGHI MAGICI DEL TERNANO E DELL’UMBRIA






In Umbria, a metà strada tra Terni e Perugia, c’è una posto dove è posto un arco, un arco secolare, che nella notte del 31 ottobre, (Halloween), diventa un portale tra mondo fisico e ultraterreno. Numerose testimonianze parlano di voci provenire da quell’arco, piccoli bagliori simili a fochi fatui schizzare fuori dal terreno, sentire presenze e essere vittime di qualche strano scherzetto da parte di qualche spettro. Quel luogo è carico di magia, di magnetismo, è una specie di porlate capace di unire, il 31 a notte le due dimensioni. Ecco le altre zone “magiche” dell’Umbria: la zona di Gubbio, Orvieto, la Montagna di Sant’Erasmo a Terni, Umbriano, Carsulae. A Narni è stato scoperto uno dei luoghi più “magici”: Il Convento di San Domenico. Il convento fu un luogo di tortura con una persistenza della carcerazione segreta e della tortura da parte dei clerici a Narni testimoniata da ciò che è stato rinvenuto nei sotterranei di San Domenico. Nei sotteranei fu trovata una stanza tetra, disegnata di simboli religiosi e filosofici, alcuni dei quali risalenti al XIII secolo. Il posto è colmo di atmosfera densa e drammatica, forse è dato dal fatto che i prigionieri, consci del terribile destino che li aspettava, vollero lasciare un segno della tragica vicenda attraverso questi segni. Il posto è ricco di spunti di iconologia magica, nella stanza più grande venivano sadici supplizi, torture, sia per i delinquenti comuni che per gli eretici ed avversari politici della Chiesa. Attraverso la storia di Andra Lombardini, detenuto che nel XVIII secolo, fu autore di simboli e disegni macabri ed inquietanti, con pare descrivere la propria sventura e sostenere una lettura del cristianesimo in chiave esoterica e massonica.In più punti è stata trovata la presenza del simbolo gesuita “IHS“ con la H sormontata da una croce e con tre chiodi incisi di sotto, ciò indica che Lombardini appartenesse a quell’ordine, che dal 1758 subì una repressione in tutta Europa.

Si vocifera che nei sotterranei del convento si possa avvertire la presenza dello spirito del detenuto, come alcuni accadimenti di tipo paranormale. Proprio per provare tale reazione, sono stati chiamati all’interno del posto medium e sensitivi, che hanno confermato la presenza di qualcosa di strano. Il convento custodisce una splendida cappella medievale affrescata oltre che differenti resti di opere idrauliche romane, non soltanto dimostra la vastità dei misteri che caratterizzano il patrimonio artistico e monumentale italiano, ma diventa se fatta per bene, un’esperienza di grande suggestione, di profonda riflessione sulla follia che possono esprimere gli uomini ai danni dei propri simili.

FONTE: Miti e Misteri.it

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Un tesoro nascosto sotto il Quirinale: statua a 27 metri di profondità


ROMA 14/02/2012 - «E’ bellissima, forse del II, o inizio del III secolo; probabilmente appartiene a un corteo dionisiaco: non pare una menade, sembra un fauno; bisognerà studiarla», dice l’archeologo Louis Godart. Al Quirinale, è consigliere del Presidente Giorgio Napolitano per la tutela del patrimonio artistico; ha ancora addosso una tuta da scavo; vicino alla Manica Lunga realizzata da Ferdinando Fuga nel Settecento, nei giardini, è appena risalito da un tombino: lì sotto è stata recuperata una statua acefala e senza gambe, alta quasi 60 centimetri. «Quando Gian Lorenzo Bernini amplia il palazzo nel 1659, la utilizza come trave per le fondazioni; l’hanno scoperta i corazzieri, perlustrando un cunicolo dismesso che passa nei giardini, con tubi in piombo ormai non più usati, posti forse nel 1892: su un mattone, lì sotto, è impressa questa data». La prova tangibile di una città che si autodivora e autocostruisce, che eternamente perpetua se stessa. E della remotissima sacralità di questo colle, dove erano i templi del dio Quirino e, ai piedi, il più grande di tutti, quello di Serapide, e non solo. «Certamente, la statua deriva da un’area sacra», continua Godart, ammirandola ancora sporca di terra.

Il cunicolo in cui era è bassissimo; si cammina carponi, e poi perfino si striscia. E’ longitudinale al Palazzo. Da un lato, va verso i giardini; dall’altro, giunge alla muratura perimetrale, su via del Quirinale. La statua era a 27 metri dal tombino: «Quasi al limite esterno dell’edificio», dice l’ingegner Giuseppe Carluccio, a capo di una ditta che lavora per la soprintendenza e che ha partecipato al recupero con due tecnici e due corazzieri, scelti dei meno alti perché il pertugio è proprio angusto. «Ora chiamerò la nuova soprintendente Mariarosaria Barbera; oltre a tutto si è laureata con me a Napoli: tesi sul geroglifico cretese», dice Godart. E comincia a studiare il corpo della statua, annerito al centro forse per un antico incendio. «Qui, a destra, sembra che ci siano i panneggi di un mantello, che forse proseguiva sulle spalle. Il corpo è nudo, piegato sulla sua destra, quasi stesse dimenandosi. Però, una gamba ha un polpaccio muscoloso, e sembra finire con l’attacco di uno zoccolo, e in questo caso sarebbe un fauno; il seno non sembra esserci. E chissà che cosa resta ancora lì sotto: ho visto altri blocchi di travertino, e un vasto locale che parte proprio dal cunicolo. Onore ai corazzieri, alla loro attenzione al palazzo, fin nei suoi recessi più remoti».
Dopo il primo Quirinale di Gregorio XIII Boncompagni, e la torretta di Ottaviano Nonni detto il Mascherino («palazzo vestito di pietra»), vengono Sisto V Peretti (e ci lavora Domenico Fontana), Clemente VIII Aldobrandini (e vi opera Giovanni Fontana), e Paolo V Borghese (con gli ampliamenti di Flaminio Ponzio e Cesare Maderno). Urbano VIII Barberini chiama Bernini: costruisce la Loggia delle benedizioni sul portale del Maderno, e il torrione difensivo semicircolare, sempre sulla facciata che dà sulla piazza. E Alessandro VII Chigi gli confida pure la ricostruzione della Manica Lunga, nel 1659, poi completata da Fuga. E qui, scatta il mistero. «Serviva travertino; nei giardini dell’antica Vigna d’Este c’era questo tronco senza testa, oppure bruciato; comunque inservibile: non si poteva esporlo. Ma di provenienza assai nobile: grandi la cura dei dettagli, la bellezza del corpo. Averlo ritrovato dopo tre secoli e mezzo, suscita non poca emozione», continua Godart.

In quegli anni, Bernini lavorava pure dall’altro lato della via: edifica la chiesa ovale di Sant’Andrea al Quirinale, noviziato dei Gesuiti che lo compensano fornendogli fino alla morte il pane quotidiano, come egli chiedeva. Via del Quirinale, in questo tratto, annoverava ben quattro edifici sacri. Anche San Carlino alle Quattro Fontane, costruita da Francesco Borromini dal 1634 al ’44, in competizione con il rivale: è grande quanto un pilastro della Confessione a San Pietro. E, negli attuali giardini, altre due: Santa Maria Maddalena del 1581, e Santa Chiara del 1574, affrescata da Pomarancio; vanno distrutte in una notte, perché il Kaiser Guglielmo II, in visita nel 1889, possa spaziare nel verde dalle sue finestre nel palazzo. Ma è un’altra storia.

«Il palazzo del Quirinale», racconta Godart, «è un immenso palinsesto in cui i tempi si sovrappongono. Proprio accanto al pertugio in cui ci siamo calati, sull’arco di una porta c’è ancora l’ape dei Barberini, di Urbano VIII. E a pochi metri di distanza, in quella parte dei giardini che viene chiamata Boschetto, si è trovato un soffitto a volta, che è affrescato: nasce prima che sorga il Quirinale; risale al tempo del cardinale Ippolito d’Este, che prende in affitto la Vigna del cardinal Pietro Carafa, come già prima Orazio Farnese». Ma questa statua, sul Colle abitato fin dall’VIII secolo avanti Cristo, ci riporta più indietro nel tempo: «Sembra di età imperiale; ora la studieremo in maniera più approfondita, ma credo che abbia forse 1800 anni d’età». Perché il «palazzo degli italiani» era prima il luogo dei papi; ma prima ancora, dei romani più antichi. Di cui Roma, da sempre, ha usato i marmi e i travertini per edificare qualcosa di nuovo. Proprio come in questo caso.

FONTE E FOTO: http://www.ilmessaggero.it

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Il libro degli antichi misteri



Per la serie "letture affascinanti" vogliamo proporvi questo libro basato su una straordinaria rivisitazione dei grandi misteri della storia, fra leggende, ritrovamenti archeologici, terre perdute e scoperte geografiche. Un libro scientificamente documentato, che si legge come un'appassionante detective story per guardare al passato da una nuova prospettiva e per ripercorrerlo alla luce delle ultime scoperte della comunità scientifica che, nella maggior parte dei casi, sovvertono le spiegazioni più accreditate.
Per secoli, i filosofi, gli scienziati e, purtroppo, anche una nutrita schiera di ciarlatani, hanno cercato di decifrare i misteri del mondo antico, da Stonehenge al continente perduto di Atlantide.
Oggi la prova del DNA e altri testi sofisticatissimi ci permettono di avvicinarci alla verità più di quanto fosse possibile in passato e nel contempo di verificare le asserzioni contenute in testi quali "Impronte degli dei" e "Il Mistero di Orione", che tanto successo hanno incontrato presso il grande puublico.

Peter James e Nick Thorpe, rispettivamente uno scrittore e un archeologo, ci aiutano a ripercorrere la storia attraverso un affascinante viaggio che approda alle ultime informazioni elaborate dalla comunità scientifica, le cui conclusioni, nella maggior parte dei casi, sovvertono e demoliscono le spiegazioni più accreditate fino a pochi anni fa.
Gli autori hanno dato corpo a una piccola enciclopedia dei misteri del passato, riletti con spirito investigativo, gettando una nuova luce sui fatti che la storia ci ha tramandato e sulla vera natura dei quali ancor oggi ci si interroga.
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ORO DAL RELITTO PER 500MILIONI DI DOLLARI RESTITUITO ALLA SPAGNA



La Spagna ha ottenuto una vittoria importante nella sua lunga battaglia legale contro una società di recupero di relitti in altura, con sede in Florida, con i diritti al rimborso di monete in argento e oro per un valore stimato di 500 milioni di dollari.
Il tesoro è stato recuperato nel 2007 da una nave del XIX secolo affondata al largo della costa spagnola.
L'undicesima Corte d'Appello di Atlanta ha respinto il ricorso presentato dalla società americana, Odyssey Marine Exploration, e i funzionari spagnoli hanno detto che ora si aspettano che le monete - quasi 600.000 - arrivino in Spagna al più presto.
"Con la sentenza della corte d'appello, il processo comincia a restituire tutte le monete prese illegalmente" dalla nave affondata, il Ministero della Cultura spagnolo ha detto in un comunicato.
Odyssey, che può ancora appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ha detto in un comunicato: "Attualmente, nessun ordine finale è stato rilasciato nel caso e sarebbe prematuro esprimersi in questo momento."
La battaglia è iniziata dopo che Odyssey aveva annunciato nel 2007 di aver trovato il tesoro sommerso. Ben presto rivendicò le monete, le raccolse e le pose in cusodia negli Stati Uniti.
La Spagna subito presentò una denuncia presso un tribunale federale di Tampa, Florida, rivendicando il tesoro.
La Spagna dice il tesoro proveniva dalla nave spagnola Nuestra Senora de las Mercedes, che fu stata affondata in una battaglia navale del XIX secolo.
La compagnia della Florida Odyssey Marine Exploration dice che le monete, che pesano più di 17 tonnellate e sono valutate fino a $ 500 milioni, sono loro di diritto ai sensi del diritto internazionale.
Nel 2007, Odyssey portò per via aerea le monete da Gibilterra in Florida, dove sono custodite dalla società in un luogo "segreto, riservato".
LA Spagna dice CHE Odyssey ha saccheggiato la tomba di una nave battente bandiera spagnola, ma Odyssey dice che non c'erano segni di un naufragio presso il sito.
La Spagna dice la sua nave da guerra Nuestra Senora de las Mercedes stava trasportando le monete. La Mercedes, una fregata da 34 cannoni, lasciò il Perù nel 1804 e attraversava l'Atlantico a un giorno di navigazione dalla Spagna, quando le navi inglesi attaccarono la flotta spagnola.
Nella successiva battaglia di Capo Santa Maria, a sud del Portogallo, la Mercedes esplosa dopo essere stato colpito nella sua rivista potere, secondo l 'ordinamento del governo spagnolo alla corte della Florida.
La corte federale di Tampa nel 2009, ha deliberato in favore della rivendicazione della Spagna al tesoro, ma Odyssey ha preso il caso alla corte d'appello federale di Atlanta, che ha stabilito lo scorso settembre per sostenere la sentenza del tribunale di grado inferiore.
Alla fine di quel 53 pagine della sentenza, il giudice d'appello a tre panel ha scritto: "Per le ragioni che precedono, il tribunale distrettuale non ha commesso alcun errore quando Odyssey ha ordinato di liberare i" punti recuperati alla custodia di Spagna, secondo una copia dell'ordine visto dalla CNN.
Da allora, Odyssey ha presentato varie mozioni alla corte d'appello di rovesciare o ritardare la sentenza, ha dichiarato James Goold, un avvocato di Washington, DC, che rappresenta la Spagna nel caso.
Ma Martedì, la corte d'appello ha negato un ricorso della Odyssey. Sembra che l'unico eventuale ricorso di Odyssey adesso ammissibile sarebbe alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tale giudice si impegna a sentire solo una piccola parte dei casi presentati.
La corte d'appello prevede di inviare il caso nei prossimi giorni torna alla corte federale di Tampa, che metterà a punto e dovrà vigilare sulle procedure per l'invio delle monete.
Il Ministro della Cultura spagnolo, Jose Ignaico Wert, ha detto alla CNN il Mercoledì a Madrid che il caso non è mai stata veramente una questione di soldi.
"Non abbiamo intenzione di utilizzare questo denaro per scopi diversi da esposizione artistica, ma questo è qualcosa che arricchisce il nostro materiale, patrimonio artistico e deve essere apprezzato in quanto tale", Wert ha detto in un'intervista.
Ha detto che le monete saranno esposti in musei spagnoli.
Il Perù ha anche seguito questo caso. L'argento e l'oro erano provenienti dall'America Latina, quando il Perù era una colonia spagnola.
"Formalmente, non hanno preteso nulla, ma siamo completamente aperti a considerare la possibilità di distribuire una parte del tesoro anche tra i musei dell'America Latina", Wert ha detto.
Il tesoro comprende un grande scrigno di monete, che include leggendari "pezzi da otto, " alcuni coniati nel 1803 a Lima, in Perù.
Il tesoro ha già attraversato l'oceano Atlantico due volte - in nave nel 1804 e poi in aereo nella direzione opposta pochi anni fa. I funzionari spagnoli sperano che possa finalmente arrivare ora per la prima volta sulla terraferma spagnola.

FONTE E FOTO: http://www.antikitera.net

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Minelab Quattro


Grazie ai quattro modi di ricerca (coin, coin/jewerly, relic e all metal) questo nuovo metaldetector prodotto dalla Minelab è ideale per qualunque tipo di ricerca.
La tecnologia Full Band Spectrum permette di trasmettere su più frequenze, in un range compreso tra 1,5 Khz e 100 Khz. Quattro è dotato di pinpint (utile per poter accentrare in maniera molto precisa l'oggetto) e del comando noise cancel (utilissimo per poter bilanciare il metaldetector su qualunque tipo di superficie e per qualunque tipo di ricerca).
Minelab Quattro è un metaldetector particolarmente indicato per tutti coloro che necessitano di uno strumento con ottime prestazioni e di un ampio display digitale che fornisce indicazioni precise sulla natura dell'oggetto rilevato.


Utilizzo consigliato

Minelab Quattro è particolarmente indicato per ricerche su terreni agricoli, arati, sabbia asciutta e terreni ad alta mineralizzazione. Quattro è molto valido per la ricerca di monete e di piccoli oggetti.

Caratteristiche principali
· Ricerca di tipo motion con pinpoint non motion.
· Quattro modi di ricerca selezionabili.
· Piastra di ricerca da 10,5" con salva piastra.
· Pacco batterie alkaline.



RIPORTIAMO ALCUNI TEST (Purtroppo scritti in inglese) PRESI DA UTENTI CHE LO UTILIZZANO:

In The Field

Quattro FindsIn areas with trash, I learned early on that the Quattro requires an unusual style of hunting. The user will not go flying across a field in a hurry. The Quattro style is a slower, methodical type of detecting while investigating signals. Doing so allows the Quattro time to identify some deep targets. Once a good signal is isolated, the Quattro grabs onto it like a pit bull. I was impressed with the accuracy of Target ID even to the edge of depth. However, the other side of this ability is the necessity for slow coil speed.
Using the Quattro in heavier trash, one must search very slowly. In a junky park, the Quattro is evaluating a lot of information from its multi frequency operations. Moving the coil in trash terrain can hold the ID of the first target to the second.This is due to a very slow recovery speed as the coils moves from Target to target. Again, slow is the key word. By experimenting, I discovered a method of hunting with the Quattro to enjoy accurate target ID at good depths, while dealing with the recovery speed. Incidentally, although one was not available for this test, I believe that a smaller coil could do wonders for further separating closely spaced targets.
Bernie did not mention the slow recovery in reporting on his beach hunts, but his comments indicate that he did exceptionally well on the saltwater sands. He also said he had not noticed any carryover signals. Knowing Bernie to be a very experienced Minelab user and a master beach hunter, I deduced that his must be due to most beaches having significantly less trash than inland parks. Therefore, the Quattro's threshold would have time to rest before the next target. Some quick tests of my own later proved this to be the case yet it is not mentioned in the manual. The Quattro operates differently, and I only discovered these things through trial and error. A new user, perhaps with minimal metal detector experience, should not have to go into the field without first having the Quattro's process of operations fully explained to him.
Forget the way you used to detect, if you have not hunted with this technology. If found it helpful to use High Trash Density and hunt in Relic or All Metal mode while listening for the high tones. Some may want to toggle back and forth between Conductive and Ferrous modes. Ordinarily, when a target sounds good you would re-sweep the spot to see if you heard it right. However, with the Quattro, it's best to raise the coil for a moment to allow the circuitry to reset itself. Just a couple of inches off the target will do. Then return it to earth and re-sweep with a couple of short back-and-forth motions, to see if the signal is still good. If so, then the target probably will be a good one. However, if the signal changes to some junk reading like iron, then it may indeed be junk. Watch for the opportunity to isolate a higher signal that could be a good target near iron. I could not help wondering if a return button might be of use in such situations, as in the old days.
Often when making that second ID, I would would hit the pinpoint button to ascertain quickly the exact locations of the target. Centering over the target provides the most accurate information. Keeping your eye on the pinpointed spot, raise the coil and hit pinpoint again to go back to the motion mode. A re-sweep of just a couple of short, back-and-forth motions will proved the best ID. Although it requires a slower style of hunting (which some do anyway), this method of separating the targets provides the most accurate visual and audio target ID, Regardless of depth.
When using the Coins, Coins & Jewelry, and even the Relic mode, you will hear a nulling of the audio when a target is rejected. If there is excessive nulling, there may be many iron nails present. Whit machines possessing a quicker response time, that is not as big a problem. With the Quattro, I preferred to hunt in All Metal mode with a very slow sweep, in order to hear the low tones of ion and just ignore them. After getting a signal in trashy areas, I often performed that little coil tip-up to reset. When targets were close, the audio ID changed more quickly than the retained visual ID. Employing the High Density Trash selection makes a real difference in recovery time. Reserve Low for cleaner areas such as woods and beaches.
Quattro in the FieldAlthough the manual says there is some loss of depth going from Low to High Density, it can't be much. For example, hunting in All Metal mode with a High Density setting, I heard low-toned signals and saw -6 and -10 with a higher tone +37 ID in the middle. Some quick little back=and=forth motions while circling and changing my angle of attack, had the +37 hanging in there tough. It was even possible to pinpoint it narrowly, right between two iron targets. Once, the depth was saying 10", and indeed it turned out to be a 1964 silver dime at about 10" next to iron. Lessons learned here were to listen to the tones before looking at the meter, and to use a very slow sweep to reach deep.
Another hunt was just a quick stop at a playground with several inches of wood chips. I had cleaned this area off before and did not thing there was anything deep, yet at a high tone +37 at 8" turned out to be a clad dime in mineralized soil beneath the wood chips. On one trip, I was accompanied by a friend who was using a difference brand of detector. The Quattro picked up a dime at 8" with manual sensitivity at #18 in rather difficult soil. Checking the signal before digging, my friend could not get a peep.
At a different park in difficult soil and plenty of ron nails, I had been hunting in Relic mode and High Trash Density with Auto Sensitivity. A +38 high tone was repeatable, and the depth read 6". When I pinpointed, it was showing a wider area than a coin, so I thought it might be an aluminum can. The target ended up being three separate, broken pieces of 1950s toy gun at 8". Once again, I was impressed by this DD coil's ability to outline the target accurate when the coil is moved very slowly.
Oh, wait a minute... I promised to tell you what was fond at the beginning of this article, didn't I? You may guessed it was a gold ring, a lady's think band with a gold pod on top holding a stone. (No, not a diamond, unfortunately.) The point is, by very slow seeping, recovering the threshold, and isolating the target, the Quattro came up with a deep, good target near small iron. It was slow work but a good find nonetheless.

Bernie's Beach Tests

more quattro findsBernie used the Quattro on a variety of saltwater beaches in Southern New Jersey and repots stable operation in all sand situations. Pinpointing was stable as well. He liked the Coins & Jewelry mode for its lower discrimination patter, but also the Relic and All Metal Modes for their ferrous tones. Bernie felt he lost depth on beaches with the Auto Sensitivity, and found that a manual setting of #18 was best, as #19 and #20 often caused falsing. The Target ID of coins showed an overlap of numbers with an averaging type system. Targets read in a number range rather than on specific numbers. For example, quarters and dimes read in a range of 36 to 38, rather than 36 for dimes and 38 for quarters.
The maximum depth achieved on any target was about 11". The Quattro was very sensitivity to small gold as well as large gold items, which is what most beach hunters need. Having an All Metal mode with tone ID is a real plus, notes Bernie. It rejected iron extremely well while still detecting good targets above it. Overall, the Quattro's simplified operation made it easy to use on the beach, and it worked well on wet-salt sand. As you can see from the accompanying photos, Bernie cleaned up on the beaches and his finds included a nice gold ring.

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Trovato un anello medievale d'oro nello Stato di York.




Due uomini con metal detector hanno portato alla luce oggetti di valore di un tesoro sepolto in una fattoria del York.
Parte di un distintivo d'argento pellegrino medievale e un pesante anello d'oro che mostra uno stemma del 1500 o 1600 sono stati scoperti in giorni distinti a Church Farm a Overt.Gli oggetti sono stati scoperti dopo che il proprietario del terreno ha dato il permesso agli uomini di cercare la zona con i metal detector.
Gli esperti del British Museum ha detto il distintivo avrebbe rappresentato San Giorgio in combattimento con un drago e sono riusciti a identificare lo stemma sull'anello come quello usato dalla famiglia Prestwich di Hulme a Manchester.

Caroline Barton, assistente al British Museum, ha dichiarato: "E 'un privilegio, ma abbastanza raro da essere in grado di identificare i proprietari originali dell'anello.
Il tesoro è ora di proprietà della Corona e verranno valutati da esperti prima di essere esposti nei musei.
I resti di un ciclo cuciture sul retro indicano che potrebbe essere stato attaccato ad un cappello.
Tali stemmi erano particolarmente popolari del 15 ° secolo, e riflettono un pellegrinaggio alla cappella di San Giorgio a Windsor.
Il dottor Clive Cheesman, del British Museum, ha dichiarato Thomas Prestwich, il capo della famiglia è stato nominato baronetto nel 1644, ma l'anello era probabilmente sono state fatte prima di tale data sia per lui, suo padre Edmund Prestwich di Hulme o una precedente generazione.

FONTE E FOTO: www.tesorisommersi.blogspot.com

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