XP ADX 250 Metal Detector


E' l'evoluzione del modello ADX200, dispone di un circuito elettronico completamente nuovo che consente le seguenti funzioni:
- possibilità di utilizzo delle cuffie WS (accessorio), infatti il circuito trasmettitore è già integrato sulla scheda del metal detector.


- cambio delle frequenza tramite l'interruttore a levetta FREQ SHIFT, per evitare i disturbi causati da un altro metal detector nelle vicinanze.

- nuovi filtri che permettono una migliore ricerca su terreni ferrosi. Diventa più facile rilevare oggetti nobili vicino a materiali ferrosi.
- possibilità di utilizzare un valore di sensibilità molto alto, infatti ADX 250 è molto stabile su qualsiasi superficie.
-potenza di rilevazione

CARATTERISTICHE TECNICHE

- Frequenza operativa tarata a 4,6 KHz.
- Ricerca di tipo "motion".
- Ricerca in multi tono.
- Analisi del segnale mediante microprocessore.
- Volume della rilevazione del ferro regolabile.
- Bilanciamento del terreno manuale.
- nterruttore selettore della frequenza (Freq1/Freq2).
- Circuito trasmettitore per l'utilizzo della cuffia WS già integrato.
- Selezione del canale (Ch 1 o Ch2) della cuffia WS (accessorio).
- Alimentazione fornita da N° 8 batterie stilo da 1,5 Volt.
- Autonomia pari a 45 ore di lavoro.
- Segnalazione batterie scariche. Piastra di ricerca doppia D in fibra di carbonio da 22,5 cm.,stagna, dotata di salva piastra.
- Box comandi in ABS molto leggero ed estremamente resistente.
- Sacca "hipmount".
- Asta scomponibile in tre parti.
- Metal detector molto leggero e ben bilanciato.

Un ringraziamento a www.xpdeus.it per la foto e le caratteristiche tecniche

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Valore ed autenticità delle monete

Cercheremo con questo post di riassumere un pò tutto quello che c'è da sapere in merito al collezionismo delle monete.
In oltre abbiamo distinto il tutto in tre "capitoli" principali:

* CLASSIFICAZIONE
* GRADO DI CONSERVAZIONE
* ACCERTAMENTO DELL'AUTENTICITA'


Classificazione

Per la corretta classificazione, e conseguente valutazione, è essenziale procurarsi un buon catalogo delle monete, che copra l’area di nostro interesse, in modo da poter ricercare le nostre monete tra le sue pagine. La funzione più importante della classificazione, è quella di riuscire a trovare il maggior numero di informazioni sulla nostra moneta. Ciò richiede di:

Ricercare sul catalogo, il Paese che la moneta riporta, nel caso essa sia straniera ed il nome del Paese facilmente leggibile.

Collocare la monete all’interno di un particolare regno o periodo storico, osservando l’effige, la legenda o altre caratteristiche.

Cercare di accertare, attraverso il simbolo di Zecca o l’acronimo, quale Zecca ha coniato la moneta, nel caso in cui più Zecche abbiano coniato la

stessa moneta contemporaneamente.

Farsi guidare da monete aventi lo stesso valore facciale della nostra, oppure, in caso questo non ci sia, da monete dello stesso materiale e dimensione.

Trovare la moneta sul catalogo, confrontandola con le fotografie, ed applicando i criteri visti prima, cercare la moneta che per data, legenda e tipo, corrisponde esattamente il nostro pezzo.



Grado di conservazione

Lo stato di conservazione di una moneta è solitamente indicato assegnando un “grado” ben preciso. Sapere come assegnare un grado in maniera ragionevolmente corretta, è una capacità molto importante per I collezionisti, poiché il valore di una moneta può cambiare in maniera considerevole a seconda del suo grado di conservazione. L’esperienza nella corretta valutazione delle monete può essere sviluppata solo con la ricerca continua di riferimenti sui cataloghi, consultando venditori di monete ed esperti, e, in poche parole, facendo un sacco di pratica. Esiste una tipologia standard, sviluppata al fine di stabilire una serie di criteri comuni per la valutazione delle monete. Ma questa risulta essere unicamente una maniera approssimativa di stabilire un valore di mercato delle nostre monete. È molto difficile assegnare oggettivamente un grado preciso, poiché le opinioni

personali degli esperti influenzano sempre notevolmente il prezzo di mercato finale di una moneta.

Ci sono due tipi di fattori che influenzano l’assegnazione del grado ad una moneta:

a) Fattori estrinseci: essi determinano il grado in funzione della legge della domanda e dell’offerta. I principali sono:

In che misura la moneta ha mercato: La domanda è in ultima istanza determinata dai collezionisti e dagli investitori, e più direttamente dai negozianti.

Il grado di rarità della moneta: Questo è determinato dalla tiratura, ossia dal numero di pezzi coniati, oppure dal numero di esemplari che sono giunti fino ai giorni nostri, in unragionevole stato di conservazione. Esistono cinque gradi di rarità: normale (N), scarsa (SC),

rara (R), molto rara (RR) ed estremamente rara (RRR).

b) Fattori intrinseci: essi sono determinati dalla moneta stessa:

Il metallo di cui è composta la moneta

L’età della moneta, che è anche uno dei fattori estrinseci

Il grado di conservazione

I diversi gradi di conservazione, in ordine dal migliore al peggiore, sono i seguenti:

- Proof (Fondo Specchio): moneta coniata appositamente per i collezionisti, o come souvenir. Sono monete scelte tra i vari tipi in circolazione, oppure tra le monete commemorative, ma sono sottoposte a trattamenti che rendono il fondo simile ad uno specchio (da qui il nome). Queste

monete non sono coniate per il normale utilizzo, nonostante esse possano avere lo stesso valore facciale di quelle comunemente sul mercato.

- Non circolate: si deve fare qui la distinzione tra due diversi valori:

o Fior di Conio: sono le prime monete che vengono stampate con una matrice nuova, prima che essa perda l’estrema perfezione e la profondità dei rilievi a causa dell’usura.

o Non circolate: di perfezione estrema, ma con qualche nitidezza in meno nei rilievi rispetto al Fior di Conio.

- Estremamente ben conservata (SPLENDIDA): Moneta quasi Fior di Conio, ma che mostra alcuni segni di circolazione, o di incauto maneggio da parte della Zecca. Può anche avere una pesante patina, al di sotto della quale conserva l’originale brillantezza.

- Molto ben conservata (BELLISSIMA): Moneta con evidenti segni di circolazione, ma con rilievi ancora quasi intatti, anche se quelli più sporgenti hanno segni di incipiente età.

- Ben Conservata (MOLTO BELLA): Moneta con segni di circolazione molto marcati, in particolar modo sui disegni in rilievo, ma con la legenda e le iscrizioni ancora più o meno visibili. Può anche avere macchie dovute alla ruggine o una spessa patina.

- Regolarmente conservata (BELLA): Moneta quasi completamente consumata, ma della quale, con l’utilizzo di un po’ di immaginazione e con catalogo alla mano, si possono interpretare alcuni dettagli. Solitamente non ha valore per una collezione, a meno che sia un pezzo con rarità RR. Sono da ritenersi di questo grado anche le monete piegate o scheggiate.

- Mal conservata (SCARSA): Moneta che a causa dell’usura e della patina risulta irriconoscibile, ed il suo valore può essere deducibile solo osservando il metallo, la dimensione, il peso, ecc.

Si è soliti associare al grado un simbolo “+” o “-“, nel caso la moneta ecceda il grado stesso senza però poter essere considerata appartenente al grado successivo, oppure nel caso essa possa considerarsi leggermente inferiore al grado assegnato.

Con tutte queste informazioni possiamo ora accingerci ad eseguire un valutazione più mirata del valore di mercato della nostra moneta. Possiamo dare un’occhiata al catalogo, e consultare le tabelle che riportano il prezzo in funzione del grado di conservazione, e quindi applicare queste informazioni alla moneta precedentemente identificata, e della quale ora vogliamo valutare il grado. Questo processo è chiamato “expertizing”.



Accertamento dell’autenticità

In primo luogo, è necessaria una certa pratica o sensibilità, che si acquisisce soltanto dopo aver osservato e toccato centinaia di monete. È comunque sempre consigliato, qualora si abbiano dubbi, di chiedere consiglio ad un esperto che ci potrà aiutare, e dal quale potremo imparare molto. Dopodiché, uno studio tecnico molto approfondito ci permetterà di appurare a quale gruppo la nostra moneta appartiene, sia essa autentica, falsa o falsificata. Distinguiamo di seguito gli ultimi due casi:

a) Moneta falsa: Questa moneta è stata creata con l’intenzione di defraudare lo Stato, ed è stata concepita per essere immessa nella circolazione comune, assieme alle altre monete di corso legale. C’è un tipo particolare di moneta falsa, chiamata “falso d’epoca”, che può essere composta dallo stesso metallo o addirittura di valore superiore all’originale, e che normalmente acquista un valore sul mercato maggiore dell’originale stesso. Ma

ovviamente, la maggior parte delle monete false sono fatte di metallo con valore inferiore.

b) Moneta falsificata: Questa moneta viene concepita con evidenti intenzioni criminali, ed è fatta per essere utilizzata nell’ambito numismatico ed in generale del collezionismo di monete. Essa è immessa sul mercato come moneta autenhttp://www.blogger.com/img/blank.giftica, e l’estrema cura e perfezione che raggiunge a volte è inimmaginabile. In generale, le monete falsificate non hanno valore, a meno che siano fatte di metallo prezioso. Esistono sul mercato alcuni cataloghi specializzati in monete falsificate. Ci sono anche alcune pubblicazioni contenenti sezioni dedicate alle falsificazioni identificate sul mercato. Ma se non abbiamo esperienza sufficiente sull’argomento, la cosa migliore è senza dubbio confrontare la monete in questione con una che sappiamo essere sicuramente autentica. Dobbiamo osservare dettagli quali il suono del metallo, la purezza della moneta, il peso, minime differenze dello spessore e dei rilievi, sigle o inscrizioni diverse, differenza quasi impercettibili dell’incisione dello scudo, dei capelli, forma delle lettere, ecc.

Ringraziamo per l'articolo XPDeus.it

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Il tesoro di Pantelleria


Ritrovate 600 monete di bronzo del III secolo a. C. a Cala Tramontana. Dopo alcuni giorni di ricerche, il primo risultato concreto del progetto avviato in collaborazione tra Ministero, Regione e Università di Sassari.

PANTELLERIA (TP) –È il primo concreto risultato delle indagini archeologiche subacquee per la valorizzazione di siti sommersi nelle acque di Cala Tramontana a Pantelleria. Un “tesoro” di circa 600 monete bronzee del terzo secolo avanti Cristo è infatti sato portato in superficie, dopo alcuni giorni di ricerche. Nella stessa zona la Soprintendenza del Mare della Regione siciliana aveva già evidenziato le tracce del relitto lasciandone i reperti in situ e realizzando un itinerario archeologico subacqueo già visitabile da anni. L'assessore ai Beni culturali e dell'Identità siciliana, Sebastiano Missineo, congratulandosi per il ritrovamento, ha confermato “impegno per rafforzare la già forte immagine di Pantelleria come meta primaria del turismo culturale archeologico mediterraneo.

La scoperta di queste monete conferma la professionalità dei nostri ricercatori, delle nostre strutture e, in particolare, degli addetti specializzati in archeologia subacquea”.

RELITTO SUBACQUEO. La cronologia delle monete si accorda con la datazione del materiale anforario presente in quantità nella cala, in particolare le anfore greco-italiche e le anfore cartaginesi che sembrano riportare ad un orizzonte crohttp://www.blogger.com/img/blank.gifnologico della seconda metà del III secolo a.C. Anche se tali materiali potrebbero riferirsi non necessariamente ad un'imbarcazione naufragata, ma a diversi processi formativi del contesto (ad esempio un'operazione di alleggio), la presenza del tesoretto lascia invece ben sperare circa la possibile esistenza di un relitto. “Durante le prime ricognizioni -spiega Leonardo Abelli, direttore scientifico del progetto- l'esploratore subacqueo Francesco Spaggiari ha individuato un'area che presentava una piccola dispersione superficiale di monete bronzee. L'approfondimento delle indagini ha permesso di riportare alla luce un tesoretto costituito da circa 600 monete”.

FONTE E FOTO: http://www.tg1.rai.it

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Maxi-tesoro sommerso,Odissey in tribunale


Una fortuna di 370 milioni di euro contesa tra cacciatori d''oro e il governo spagnolo.
Ricordate la vicenda dell’Odissey? La società americana di cacciatori di tesori sommersi che ha messo mano sulla più grande fortuna mai trovata finora sui fondali dell''Oceano, per un valore di 370 milioni di euro? Bene, la disputa sulla proprietà del tesoro è arrivata nei tribunali statunitensi. A Tampa (Florida) è iniziato il processo. Il ministero di Cultura iberico, infatti, ha deciso di denunciare l’impresa americana, perchè crede che le monete rinvenute siano dobloni spagnoli e la nave un galeone spagnolo che trasportava valori per conto della Corona. La compagnia americana ha risposto alle accuse esibendo una documentazione secondo la quale le autorità spagnole avrebbero autorizzato le operazioni di ricerca, ma dalla Spagna si assicura che fu concesso solo il via libera alle ricerche in acque spagnole di un’altra nave, il Sussex, appartenente alla flotta inglese e delle cui ricerche Londra aveva incaricato Odissey.

A confermare i sospetti spagnoli di una "spoliazione" del patrimonio nazionale la la grande segretezza che ha circondato tutte le operazioni di recupero dell’Odissey, oltre alla spedizione in tutta fretta delle monete negli Stati Uniti. Ma anche alcuni tentativi di accordi realizzati dall’impresa americana in ’tempi non sospettì e che, alla luce dei fatti, potrebbero aver costituito dei tentativi di aggirare l’ostacolo con un accordo previo con la Spagna. Ora la Giustizia statunitense dovrà stabilire a chi appartengono le monete rinvenute in fondo al mare e se effettivamente si tratta della nave inglese Sussex. Ma, in Spagna, continuano le critiche all’azione del governo, che avrebbe agito senza coordinazione con il governo autonomo dell’Andalusia, causando problemi nei controlli alla compagnia. E alla poca tempestività con cui si sarebbe tentato di bloccare gli americani. La prima udienza. L’impresa americana Odyssey ha chiesto al giudice della Florida, la possibilità di poter prorogare fino al 6 agosto la presentazione del rapporto archeologico circa il tesoro ritrovato durante l’operazione battezzata Cigno nero. James Goold, l’avvocato che difende lo Stato spagnolo nei tribunali americani, chiederà, scrive l’agenzia Efe, al giudice di opporsi alla richiesta di Odyssey in quanto la stessa ha già avuto sufficiente tempo. La società di cacciatesori di tesori, che ha sede a Tampa, lo scorso 18 maggio comunicò dal porto di Gibilterra il ritrovamento sottomarino, da parte delle sue due barche ’Ocean Alert’ e ’Odyssey Explorer’, di 500 mila monete d’argento e d’oro di valore pari a 500 milioni di dollari. In quel caso non era stato specificato il punto preciso del ritrovamento facendo così insospettire le autorità spagnole che ordinarono la perquisizione immediata non appena le navi fossero entrate in acque territoriali. Cosa che accadde lo scorso 12 luglio quando la polizia spagnola costrinse ’Ocean Alert’ ad attraccare al porto di Algeciras (Andalusia). Dopo il ritrovamento, Odyssey aveva dichiarato che il tesoro era stato inviato negli Stati Uniti per motivi di sicurezza. Le autorità spagnole vogliono verificare se il tesoro apparteneva a un galeone spagnolo o è stato ritrovato in acque del paese e se l’impresa statunitense, quindi, sta commettendo reato di appropriazione indebita e spoliazione di patrimonio nazionale. La parola passa al giudice americano che deciderà se accogliere o meno la richiesta di Odyssey. A chi fosse interessato ad approfondire la vicenda segnalo un video postato su YouTube davvero interessante.

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Trovata a Imola una strada romana


Nell’aprile scorso, durante i lavori per la posa in opera dei tubi del teleriscaldamento, è venuto alla luce un tratto di strada di età romana in ciottoli, ghiaia e laterizi con andamento sud-nord, perpendicolare alla via Emilia che corre più a nord a circa a 1,5 km.

Difficile dire se si tratti dell’antico tracciato della via Montanara, oggi distante qualche centinaio di metri, ma di certo doveva collegare la valle del Santerno alla via Emilia e molto probabilmente è rimasta in uso anche in età post-romana.

Il tratto messo in luce è lungo circa 6 metri per 4 di larghezza ed è stato rinvenuto poco sotto lo strato arativo, a circa 1 metro di profondità. Al momento, a parte la strada, non sono stati trovati altri reperti né manufatti.

L’impianto della strada (che presenta ben chiare le tracce delle impronte dei carri) è di età romana ma si sono succedute fasi di ripristino, con risarciture in pezzame laterizio ancora ben visibili.

Le indagini ancora in corso consentiranno di chiarire meglio l’arco di vita della strada, dal suo primo impianto all’abbandono. Della strada verrà inoltre realizzato il rilievo laser-scanner con fotorestituzione, che in futuro consentirà di realizzarne un calco da musealizzare ed eventuali restituzioni digitali 3D.
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Grande la soddisfazione degli archeologi: il ritrovamento di questo tratto di strada è infatti la prova dell’esistenza anche in età romana di un itinerario di penetrazione nella valle del Santerno già documentato per la fase protostorica.

Le indagini archeologiche, commissionate da Hera e condotte sul campo dall’archeologo Xavier Gonzales, sono effettuate sotto la direzione scientifica di Patrizia von Eles prima e Monica Miari poi, funzionarie della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.

FONTE E FOTO: http://ilfattostorico.com/

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Una battaglia dell’Età del Bronzo





Le prove di un’antica battaglia su larga scala, descritta sull’ultimo numero di Antiquity, rivelano con dettagli cruenti ciò che era la guerra 3.200 anni fa, durante l’Età del Bronzo.

Il campo di battaglia ha probabilmente congelato nel tempo un combattimento corpo a corpo che ebbe luogo nella valle di Tollense, nel nord-est della Germania, lungo le rive del fiume Tollense.
“Dalla valle del fiume (un tratto di circa un chilometro e mezzo), abbiamo un numero minimo di circa 100 individui”, dice il co-autore della ricerca Thomas Terberger, archeologo e docente di preistoria presso l’Università di Greifswald in Germania.

“Sono presenti più di 40 teschi. E poiché abbiamo scavato solo una piccola parte, sembra ragionevole stimare centinaia di individui”.

I manufatti ritrovati nel sito includono mazze di legno, punte di freccia in selce, una punta d’osso e resti di cavalli. Vi erano scheletri di alcune donne e bambini, ma la maggior parte delle vittime furono giovani maschi.

Terberger e i suoi colleghi ritengono che i reperti della valle di Tollense siano i “resti di ripetuti conflitti in un breve lasso di tempo – alcuni giorni o poche settimane – in un sito dove le vittime venivano gettate nel fiume o in luoghi diversi in un’area limitata della valle”.
Non c’è dubbio che questi individui morirono per mano di altri esseri umani.

Per esempio, una persona venne colpita alla testa con un oggetto pesante, probabilmente una delle mazze di legno nelle vicinanze. Il colpo è stato sufficiente a rompere il cranio.

Anche un’altra persona venne colpita alla testa, ma potrebbe essere morta a causa di altre lesioni sul corpo. Un altro ancora fu colpito alla testa da una freccia, e la parziale guarigione suggerisce che questa vittima sopravvisse per pochi giorni.

Questi e altri resti umani dimostrano quello che Hollywood aveva suggerito nelle riproduzioni delle antiche battaglie. Gli uomini attaccavano frontalmente usando bastoni e lance, alcuni a cavallo. Le frecce venivano scoccate sia a distanza ravvicinata che da lontano. Non vi è per il momento alcuna traccia di scudi o altri sistemi di protezione.
“Oggi il fiume Tollense è una regione remota, ma nell’Età del Bronzo la regione era più rilevante”, dice Terberger. “È possibile che il fiume formasse un confine tra le diverse regioni, ed è anche possibile che il controllo del fiume e del suo attraversamento fosse importante”.

A causa del grande numero di vittime – e altre verranno probabilmente scoperte – Terberger dubita che il conflitto o i conflitti siano stati scontri tra piccoli villaggi locali. Delle analisi preliminari suggeriscono che alcune delle vittime consumavano una dieta a base di miglio, più tipico del sud della Germania ahttp://www.blogger.com/img/blank.gif quell’epoca.

La guerra potrebbe allora essere stata per il controllo di questo punto chiave. Le prime tracce di seta nell’Europa centrale sono state scoperte in una vicina tomba di una donna, suggerendo l’esistenza di un esteso commercio.

Gli archeologi avevano già rinvenuto tracce di precedenti, probabili, battaglie, ma non così grandi. Per esempio, 35 persone morirono durante una battaglia dell’Età della pietra in Baviera verso il 6.300 a.C. Resti di un altro conflitto in Germania sono datati al 5.000 a.C.

FONTE E FOTO: http://ilfattostorico.com/

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Metal Detector per ricerche in acqua






Inseriamo un post ripreso dal mitico Banana Joe sul forum METAL DETECTOR PER TUTTI che fa una panoramica generale sui più noti modelli di metal subacquei, sottolineando pregi e difetti di ogni strumento.


La lista è composta dai seguenti modelli:
- MINELAB EXCALIBUR
- FISHER CZ21
- DETECTOR PRO HEADHUNTER PI
- GARRET INFINIUM
- GARRET SEA HUNTER MARK II
- WHITE’S SURF PI Dual Field
- WHITE'S BEACH HUNTER 300

Riprendiamo in parte questo TOPIC per dare modo ai NEOFITI di farsi un'idea sui Metal subacquei...analizzando un po' i PRO e i CONTRO dei vari modelli...

La lista è naturalmente incompleta e sarò ben lieto di conoscere eventuali aggiornamenti, "trucchi" e suggerimenti.


- MINELAB EXCALIBUR:

- vantaggi: ottimo MD, VLF multifrequenza (17 frequenze) con tecnologia BBS, buona discriminazione, buona stabilità, ottima profondità di ricerca, facile utilizzo (per me che ho un SOV lo è ancor di più!), batterie ricaricabili, metal utilizzabile anche su sabbia asciutta, visto l'ottima discriminazione, sull'ITys nuovo copripiastra e colorazioni per una più facile, subacqueo fino a 66 metri.
- svantaggi: chiusura sul ferro e relativa possibilità di perdere buoni oggetti vicini ad oggetti di ferro, soffre sul molto mineralizzato, non sente catenine e braccialetti, impossibile cambiare piastra e cuffie, nei vecchi modelli usura delle guarnizioni.

Aggiornamento:

La differenza tra l'800 e il 1000 sta SOLO nella piastra, l'800 monta la piastra da 8" mentre il 1000 quella da 10".

A livello di prestazioni, la 8" è più sensibile al piccolo e si muove meglio sullo sporco, avendo meno superficie da "sondare" ed è più indicata per "entrare nella buca" rispetto alla 10".

La 10" ha dalla sua una leggera profondità in più (anche se alcuni non notano così tanto la differenza) ma soprattutto ti permette di spazzolare una superficie maggiore ad ogni passaggio...

In USA addiriuttura montano la WOT da 15"...senz'altro è dovuto alla enormità delle loro spiaggie e alla relativa piulizia dei loro fondali da rumenta varia, cosa che in certe zone (come le mie) abbonda paurosamente!!!

Difetti: cavi Molto soggetti a rotture!! all interno del cavo nero, ne sono presenti quattro piccoli,molto sottili e poco adatti al movimento. Li ho trovati più di una volta scottati e pieni di crepe(xchè secchi)quindi non proprio adatti a supportare la tensione che passa! possibili infiltrazioni all interno del box comandi se non si effettua una certa manutenzione . si consiglia di ingrassare tutti gli o-ring con grasso al silicone e di sostituirli ogni tanto. smontando i pomelli,che spesso perdono i tappini di copertura, si trova un dado. se svitate anche quello e togliete il pomello ,vedrete il perno in cui sono alloggiati altri tre o-ring,consiglio di ingrassare anche quello più esterno o spruzzare del silicone spry. Per l eventuale rimozione degli altri ,la cosa si complica xchè bisognerebbe agire dall interno, cavando le schede!!

- FISHER CZ21:

- vantaggi: ottimo MD, VLF doppia frequenza di ricerca (5 & 15 kHz), ottima discriminazione aiutata da 3 toni audio basso-medio-alto, 4° tono per aiutare a capire se siamo in presenza di un'oggetto di ngrandi dimensioni (lattina), Pinpoint, possibilità di hipmountare il box comandi in cintura, metal utilizzabile anche su sabbia asciutta, visto l'ottima discriminazione, buona durata batterie (45 ore con 4 batterie da 9 volt)
- svantaggi: alcune monete vengono segnalate dal tono medio, soffre i terreni mineralizzati, impossibile cambiare piastra e cuffie, 4 batterie 9 volt


- DETECTOR PRO HEADHUNTER PI:

- vantaggi: Metal Detector PI, leggerezza, tutta la strumentazione è all'interno delle cuffie, ottima profondità anche con la piastra da 8", suona anche sul piccolo (catenine), semplicità nel cambio batterie (basta una moneta x svitare il coperchio!), subacqueo fino a 32 metri.
- svantaggi: si scava tutto (anche se alcuni utilizzatori sembra riescano a "capire" se c'è del ferro), consumo eccessivo delle batterie (2 pile 9 volt durano al massimo 8 ore, ma parlando con gli utilizzatori andrebbero cambiate ad ogni uscita di 4 ore), metal da utilizzare ESCLUSIVAMENTE in mare per la mancanza di discriminazione, impossibile cambiare piastra e cuffie


- GARRET INFINIUM:

- vantaggi: metal detector PI utilizzabile anche su sabbia asciutta, visto l'ottima discriminazione, PI multifrequenza (96 frequenze simultanee, un utente mi dice che non è multifrequenza ma monofrequenza ed ha 96 frequenze selezionabili singolarmente), batterie ricaricabili NiMH, discrimiazione con toni audio Alto-Basso e Basso-Alto, possibilità di cambiare sia la piastra (ampia disponibilità di modelli) sia la cuffia, possibile utilizzarlo anche su terra, metal MOTION. Subacqueo fino a 65 metri.
- svantaggi: discriminazione non eccelsa

- GARRET SEA HUNTER MARK II:

- vantaggi: Metal Detector PI, possibilità di spostare il box comandi o sull'alsta o sul bracciolo sotto il braccio, possibilità di cambiare sia la piastra che le cuffie, doppia discriminazione Standard and Discrete, metal NO MOTION
- svantaggi: Discriminazione non eccelsa come in tutti i PI


- WHITE’S SURF PI Dual Field (novità):

- vantaggi: Metal Detector PI, doppia piastra di ricerca, estrerna 12" e interna da 6" più sensibile a oro e piccoli oggetti nobili, buona resa batterie (25 ore con 8 batterie AA), subacqueo fino a 35 metri
- svantaggi: nessuna discriminazione, piastra di ricerca da 12" che può risultare troppo grande per centrare l'oggetto specialmente dopo aver fatto una primhttp://www.blogger.com/img/blank.gifa buca...

- WHITE'S BEACH HUNTER 300 (novità):

- vantaggi: Metal detector VLF, doppia frequenza di ricerca (3Khz e 15Khz), discriminazione sia a toni che a led, box Hipmountabile, buona autonomia (20 ore con 8 batterie AA)
- svantaggi: non sente catenine, bobina e cuffie non removibili, piastra di ricerca da 12" che può risultare troppo grande per centrare l'oggetto specialmente dopo aver fatto una prima buca...

FONTE E FOTO: http://metaldetector.forumfree.it

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Video di presentazione del nuovo Fisher GOLD BUG


Vi proponiamo in anteprima il video di presentazione ufficiale del nuovo FISHER GOLD BUG.

Buona visione e buona valutazione della qualità dello strumento, anche se restiamo sempre del parere che gli strumenti vanno provati sul terreno e "sulla propria pelle" per apprezzarne le bontà e soprattutto capirne i difetti.

http://vimeo.com/17599102

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Ciondolo d'oro a forma di fallo trovato in inghilterra


Un ciondolo d'oro romano dalla forma inconfondibile è stato oggetto d'una caccia al tesoro nel Norfolk, in Inghilterra. A forma di fallo, è stato trovato con il metal detector da Kevin Hillier ai primi di quest'anno e ora è citato come un vero tesoro nel Portable Antiquities Scheme.
I cacciatori di oggetit d'oro e d'argento e monete in quel luogo (oggetti risalenti a più di 300 anni fa) hanno l'obbligo, in Inghilterra e nel Galles, di deninciare gli oggetti trovati in base al Treasure Act 1996. Inoltre devono essere denunciati anche gli artefatti metallici preistorici, trovati a partire dal 2003.
Il ciondolo è descritto da Erica Darch, Finds Liason Officer di Norfolk:
"è cavo, fatto di una lamina metallica saldata per il lungo, arrotondata con un foro a entrambe le estremità. Sulla cima è saldato un anellino a tre giri, con testicoli applicati a entrambi i lati, fatti di globi solidi. Altre applicazioni di filigrana nella parte inferiore (forse come appigli per la saldatura) indicano lahttp://www.blogger.com/img/blank.gif prosecuzione verso il resto del corpo".
Questo oggettino d'oro è interessante ma non è un pezzo unico, perché diversi altri oggetti analoghi - fatti di bronzo - sono stati trovati nella stessa regione.
Gli oggetti fallici trovati - la maggior parte sono ciondoli - sono stati presentati da Jude Plouviez nel suo articolo; 'Whose good luck? Roman phallic ornaments from Suffolk' 2005 157-164.
I ciondoli dovevano appartenere a soldati romani, come portafortuna, per proteggere chi li indossava dai pericoli. Non sembrano essere di carattere indigeno e molti sono stati trovati su siti di occupazione romana (militare).

FONTE E FOTO: http://tesorisommersi.blogspot.com

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Quando la ricerca porta alla lettura



Proponiamo due interessantissimi libri per passare qualche ora con letture dedicate al nostro hobby.

Alla ricerca del tesoro dei templari con il metal detector
La gotica ritrovata - Bologna 1944-45


Il primo libro di Engel Killian racconta la sua ricerca del tesoro, durata più di vent'anni, che nasce da tre grandi passioni: la storia dei Templari, il metal detecting e la numismatica medievale. Ricercatore e collezionista di testimonianze dell'Ordine dei Cavalieri del tempo, da anni è sulle tracce del loro tesoro. Questo breve volume è scritto per gli appassionati di ricerca con il metal detector, per i collezionisti di monete medievali del XII e XIII secolo e per gli appassionati della storia dei Templari.
Una storia che diventa mito e leggenda, fatta di tesori e viaggi avventurosi. Tutti gli oggetti fotografati risalgono al periodo in cui agirono i cavalieri templari (1118-1314) così da creare un essenziale catalogo di monete medievali circolanti in Europa e in medio Oriente nel XII e XIII secolo.

Il secondo invece racconta la storia dell'esercito tedesco, che sul finire della Seconda Guerra Mondiale, tentò sulla linea gotica, di opporre un'ultima strenua difesa all'avanzata delle truppe alleate. Gli avvenimenti che sconvolsero la popolazione e le terre su cui era stato eretto il sistema di fortificazione germanico lasciarono, negli anni 1944 e 1945, segni indelebili sul terreno e nella memoria. In anni di pazienti e meticolose ricerche sui libri, sui documenti e sul campo, con il metaldetector, gli autori hanno raccolto direttamente sui campi di battaglia una grandissima quantità di oggetti, personali e di equipaggiamento, che nel libro vengono mostrati al pubblico da oltre 400 foto inedite. Il libro è stato scritto e realizzato con l'obiettivo di creare un catalogo Mondiale. È possibile confrontare i propri ritrovamenti e rintracciare gli oggetti completati da spiegazioni tecniche su marchi, sigle, materiali e anche utili consigli per la conservazione e valorizzazione degli oggetti. Il libro è corredato da documenti e foto inedite provenienti anche da archivi privati, da mappe e foto aeree originali.

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METAL DETECTOR - L'unica rivista italiana specializzata in metal detecting


Riportiamo qui l'EDITORIALE della rivista...

Perché una Rivista sui Metal Detector ? La risposta sta nell'uomo, nel suo desiderio di essere cercatore.
La ricerca, il desiderio di progresso, contraddistingue l'essere umano dal resto dei viventi. La ricerca è volontà di conoscere: chi siamo e da dove veniamo, è in sostanza un tentativo di afferrare la storia, il tempo e di fermare l'attimo fuggente.
L'uomo da sempre tenta, attraverso la ricerca, qualcosa (si badi bene, qualsiasi cosa). E' una lotta impari, si sa, ma è una molla irresistibile. Per i cercatori di metallo questo impulso coinvolge un numero sempre crescente di appassionati, divenuti una folta schiera, un movimento non ancora conscio della propria forza e delle proprie esigenze.


Di certo si può dire che col '96 si chiude l'epoca pionieristica delle ricerche col metal detector in Italia, occorrono però nuove leggi, norme dettate dal buon senso e soprattutto un Codice di comportamento che porti ciascuno dei cercatori di metallo ad ottenere il giusto riconoscimento istituzionale per l'attività che svolge: per chi esercita la pratica sportiva un riconoscimento dal Coni, per chi cerca beni archeologici un benestare dalle Soprintendenze, per chi svolge attività di protezione civile dal Ministero competente, per chi volontariamente ritrova oggetti di valore smarriti o bonifica spiagge e terreni, occorre un benestare dalla società civile, dall'opinione comune fatta anche (aih noi) dai disinformati.Nostro compito sarà di affermarci per i nostri valori positivi.

Chiaro è, o chiaro dovrà essere che il riconoscimento istituzionale non ci verrà regalato, non cadrà dal Cielo, tuttavia sarà di molto accelerato e facilitato dalla collaborazione (e da un atteggiamento serio) di Noi cercatori di metalli. Occorre una presa di coscienza Culturale, il Far West ci nuoce.La rivista serve quindi a dar voce ai singoli cercatori o ai gruppi organizzati, per metterli al corrente sul come comportarsi, sulle leggi che regolano l'attività di ricerca, sui percorsi della storia, sulle possibilità di ricerca in altri Paesi. La Rivista pubblicherà le vostre opinioni, divulgherà le vostre scoperte, insegnerà tecniche per cercare meglio realizzerà tabelle con i prezzi dei metal detector, individuerà i prezzi minimi e massimi dei metal detector usati, realizzerà prove tecniche di qualità sui prodotti. Non mancheranno gli appuntamenti, raduni, mostre, conferenze, musei, ne mancheranno i numeri utili di associazioni, servizi attivati da voi o dei quali potrete avvalervi. I principianti troveranno una loro rubrica per scoprire dalle esperienze altrui un nuovo mondo: nuove amicizie, un modo intelligente per vivere la Natura e la Storia. Non mancherà di certo la richiesta da parte nostra (parte sin da ora) di fotografie e racconti inediti di voi cercatori, ne i cenni storici sulle case produttrici di metal detector, ne tutto quello che ci verrà segnalato e al quale potremo dare divulgazione. "MD Metal Detector" sarà lieta di promuovere tutte le iniziative culturali ed ecologiche di volontariato e, a questo proposito, sia i singoli che le associazioni troveranno uno spazio per dare voce alle loro idee.

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