Grande guerra, trovati i resti di un soldato sul Freikofel



Articolo di Gino Grillo
Alla fine del mese di luglio, mentre sulla cima Freikofel lavoravano i volontari piemontesi dell’Ana di Novara e della Valsaisa, sono stati rinvenuti resti umani riconducibili a un caduto della Prima guerra mondiale PALUZZA. Alla fine del mese di luglio, mentre sulla cima Freikofel lavoravano i volontari piemontesi dell’Ana di Novara e della Valsaisa, sono stati rinvenuti resti umani riconducibili a un caduto della Grande guerra, di nazionalità sconosciuta, scoperti in territorio italiano sul versante nord del Freikofel, in prossimità delle prime linee austriache.


L’associazione Amici delle Alpi Carniche ha immediatamente attivato la procedura d’uso in questi casi, avvisando i carabinieri della locale stazione che, insieme ai colleghi del soccorso alpino di Tolmezzo, sono saliti in quota per i rilievi. La notizia viene data solo ora considerato che i lavori nel sito in quota non erano ancora terminati e vi era la concreta possibilità di trovare ancora dei poveri resti. Da qualche anno il Freikofel restituisce soventemente resti dei caduti. A questo proposito il direttore del museo all’aperto Luca Piacquadio vorrebbe proporre alle competenti autorità di dichiarare l’intera monte del Freikofel «zona sacra, in quanto essa è praticamente un cimitero». Piacquadio ricorda che recentemente il sindaco Massimo Mentil ha rinnovato il divieto assoluto, su tutto il territorio comunale comprendente Pal Piccolo, Freikofel, Pal Grande, Avostanis, Cellon e Creta di Collina, dell’utilizzo del metal detector, in quanto ultimamente su ripetute segnalazioni dell’associazione Amici delle Alpi Carniche, vi sono sempre più frequenti pellegrinaggi a scopo di asportazione, per successiva vendita, di reperti storici, distruggendo contemporaneamente opere campali, flora e fauna. «Le autorità competenti sono state avvisate e sono all’erta attendendo che alcuni di questi sciacalli venga colto in flagrante». Ora la stagione di scavi è quasi terminata, i lavori hanno dato risultati proficui, nonostante l’inclemenza del tempo, rendendo il museo all’aperto Freikofel Pal Grande ancora più interessante e completo in attesa del centenario della Grande guerra. FONTE E FOTO: http://messaggeroveneto.gelocal.it

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