Leggi e norme sulla ricerca dell'oro in Italia


La legge che in Italia regolamenta sostanzialmente tutte le attività estrattive risale a quando c'era ancora il Re, perché risale al 1927 ed è tuttora in vigore con aggiornamenti apportategli nel 1999. Si tratta della legge "29 Luglio 1927 n°1443" e leggendola se ne ricavano un paio di cose fondamentali, quale ad esempio il fatto che essendo tutti i beni del sottosuolo di proprietà governativa, a ben vedere non potremmo quindi estrarre minerali neanche da miniere preesistenti. Per contro, per nostra fortuna in detta legge non sono invece contemplate le sabbie aurifere e relativa pesca dell'oro, da cui ne deriva che sui fiumi si può andare tranquillamente a cercare oro; questo naturalmente se compatibile con le eventuali regolamentazioni particolari che possono avere le regioni o i parchi interessati.


1729, 11 Luglio. Disposizioni delle Regie Costituzioni, Lib. VI, tit. VI delle miniere. 1) Tutti possono andare in cerca di miniere. 2) I feudatari investiti e i possessori dei fondi hanno il diritto di prelazione se i lavori non sono cominciati. 3) Nessuno può impedire lo scavo di miniere, e queste possono essere scavate anche in fondi altrui, mediante il risarcimento del danno. 4) La sospensione dei lavori per un anno comporta lo stato d’abbandono. 5) Le miniere non possono essere iniziate prima di aver consegnato i campioni alla Camera dei Conti e averne ricevuto licenza. 6) Il diritto di signoraggio, dovuto al re o al feudatario investito delle miniere, é la decima dell’oro e dell’argento, la quindicesima del rame e stagno, la vigesima del piombo e ogni altro metallo prodotto, senza aggravio di spese. 7) I minerali estratti non possono essere esportati prima di essere ridotti in metallo, l’oro e l’argento non possono mai essere esportati, il rame non può essere esport. senza il parere del consiglio d’artiglieria. (cfr. modifiche e aggiunte apportate con il manif. del 1738 e con le Costituz. del 1770).

Articolo preso da
www.minieredoro.it

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